Una serata a suon di salsa
La salsoteca -il luogo in cui si balla la salsa- non è un locale ben definito, in cui si ascoltano solo i ritmi caraibici e latinoamericani generalmente chiamati così, ma spesso è una discoteca che apre le porte a questo genere musicale alcuni giorni a settimana, piuttosto che un luogo che offre ai suoi avventori anche della ristorazione targata "Latino-America".
La diffusione di questo ballo ha pertanto convinto i gestori dei locali che poteva essere più redditizio organizzare anche serate appositamente dedicate alla salsa e agli altri balli latinoamericani.
Ne è un esempio il Big Bang, in Via Aurelia 1051: pub, ristorante e locale insieme, che di venerdì riempe una delle sue quattro sale degli amanti dei balli latinoamericani, i quali possono anche cenare nel ristorante messicano prima di proseguire la serata a smaltire tacos e fajitas.
Famosa per essere la discoteca più grande d'Italia, il Palacavicchi (Via R. B. Bandinelli 130), invece, mette a disposizione dei salseri romani due delle sue sette sale; mentre il venerdi ed il sabato l'ingresso alla serata è di 10 euro, la domenica costa 6 euro e gli altri giorni è invece gratuito.
Qui Francesco Bartozzi e Paola Emanuele insegnano tre volte a settimana -sempre di sera- la salsa portoricana, mentre Toccy e Carmencita quella cubana, in due sale diverse.
Principalmente frequentato da ballerini stranieri, è invece il Marron Glacè, in Via Sassonegro 79; da più di dieci anni, la salsa, la bachata ed il merengue sono i balli che dal venerdì alla domenica riempiono questo posto dall'arredamento colorato. Qui, come in quasi tutte le salsoteche che offrono anche la didattica, si possono frequentare i corsi di ballo un paio di volte a settimana.
Infine, il Magic Fly, la discoteca che per prima nel 1983 ha portato i ritmi salseri a Roma, aiutandone la diffusione nella Capitale (Via Basanello 13/B, zona Grottarossa).
Il mercoledi sera in due sale si insegna salsa cubana, mentre il venerdi -sempre di sera-, si insegnano quella portoricana ed il new york style, ossia la "mambosalsa" dei portoricani di New York, il cui fondatore e leader è Eddie Torres.
Il basso costo (tra i 7 ed i 10 euro) se non l'entrata libera, uniti a un bicchiere di rum e a buona musica, fanno il resto.
-Pezzo uscito il 04/06/07 sul Quotidiano della Sera di Roma-
La diffusione di questo ballo ha pertanto convinto i gestori dei locali che poteva essere più redditizio organizzare anche serate appositamente dedicate alla salsa e agli altri balli latinoamericani.
Ne è un esempio il Big Bang, in Via Aurelia 1051: pub, ristorante e locale insieme, che di venerdì riempe una delle sue quattro sale degli amanti dei balli latinoamericani, i quali possono anche cenare nel ristorante messicano prima di proseguire la serata a smaltire tacos e fajitas.
Famosa per essere la discoteca più grande d'Italia, il Palacavicchi (Via R. B. Bandinelli 130), invece, mette a disposizione dei salseri romani due delle sue sette sale; mentre il venerdi ed il sabato l'ingresso alla serata è di 10 euro, la domenica costa 6 euro e gli altri giorni è invece gratuito.
Qui Francesco Bartozzi e Paola Emanuele insegnano tre volte a settimana -sempre di sera- la salsa portoricana, mentre Toccy e Carmencita quella cubana, in due sale diverse.
Principalmente frequentato da ballerini stranieri, è invece il Marron Glacè, in Via Sassonegro 79; da più di dieci anni, la salsa, la bachata ed il merengue sono i balli che dal venerdì alla domenica riempiono questo posto dall'arredamento colorato. Qui, come in quasi tutte le salsoteche che offrono anche la didattica, si possono frequentare i corsi di ballo un paio di volte a settimana.
Infine, il Magic Fly, la discoteca che per prima nel 1983 ha portato i ritmi salseri a Roma, aiutandone la diffusione nella Capitale (Via Basanello 13/B, zona Grottarossa).
Il mercoledi sera in due sale si insegna salsa cubana, mentre il venerdi -sempre di sera-, si insegnano quella portoricana ed il new york style, ossia la "mambosalsa" dei portoricani di New York, il cui fondatore e leader è Eddie Torres.
Il basso costo (tra i 7 ed i 10 euro) se non l'entrata libera, uniti a un bicchiere di rum e a buona musica, fanno il resto.
-Pezzo uscito il 04/06/07 sul Quotidiano della Sera di Roma-
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