Danza del Ventre e sapore d'Oriente
La “Raqs sharqi”, o Danza Orientale, è un'antica danza, le cui origini la fanno risalire ad una cerimonia magico-religiosa praticata un pò ovunque nel mondo antico: dalla Turchia alla Siria, all'Egitto fino all'India, la Grecia, la Spagna ed il Nord Europa.
Tuttavia, non esistono locali di danza del ventre intesi come posti in cui si va solamente a ballare, bensì squarci di Medioriente e della sua cultura, all'interno dei quali viene proposta anche la danza del ventre. Numerosi, pertanto, i ristoranti di cucina turca, egiziana o siriana, che, insieme alle prelibatezze di questi Paesi offrono anche spettacoli eseguiti da ballerine professioniste; solo in alcuni di questi posti, però, a fine spettacolo possono ballare tutti.
Tra i molti, spicca lo Shanti, che, dislocato in tre diverse zone della città, si propone di ritagliare quella pace il cui nome significa. Cuscini di cuoio, tavolini bassi, tappeti e mosaici alle pareti arredano questo spazio d'Oriente, ideato come fumeria "naturally correct", per la possibilità di fumare tabacchi aromatizzati con il narghilè. Mentre si sorseggià il tè o altri infusi, le ballerine -tutti i giorni tranne il lunedi- ondeggiano tra i tavoli, rendendo maggiore la suggestione di essere in terre lontane.
Arredamenti sfarzosi, più simili ai racconti delle fiabe, caratterizzano invece "Le mille e una notte", che, sulla Via Nomentana andando verso est, fa tornare indietro di millenni chi ne varca la soglia. Aperto nel 2003 e proprietà di Kamil Georgeos, propone i migliori piatti della cucina libanese ed araba; all'interno del ristorante, inoltre, un palco impreziosito d'oro è messo a disposizione dei suonatori e delle ballerine, che si esibiscono ogni sera. Nel rispetto della tradizione orientale, infine, anche "Le mille e una notte" è una fumeria, con narghilè e tabacchi aromatizzati a disposizione dei clienti.
Suggestiva anche la fumeria-sala da tè del ristorante Zenobia, alle spalle di Piazza Dante. Mentre l'intero locale ha pareti bianche e sembra essere un normale ristorante, la sala da tè riprende i colori e l'arredamento orientale: tavolini bassi e tappeti azzurri, verdi e porpora colorano questa parte del locale, dove, con sottofondo di musiche arabe, è possibile gustare i narghilè siriani, dal tabacco filtrato e depurato, aromatizzato alla frutta.
Nel cuore dei Castelli Romani, a Marino, infine, c'è il Taus, un ristorante arabo e mediterraneo, che il venerdì ed il sabato propone spettacoli di danza del ventre. Specializzato nel couscous berbero all'agnello, ha solo tavolini bassi e tappeti per poter mangiare. Mentre nelle serate con spettacolo la consumazione minima è di 10 euro, in quelle "speciali"c'è il menù fisso proposto dalla casa (a 30 euro).
- Pezzo uscito sul Quotidiano della Sera di Roma del 18/06/2007-
1 commento:
ciao cri!
ho letto con piacere l'articolo, e complimenti anche per la scelta dell'immagine. Purtroppo in rete non è facile trovare delle belle immagini sulla danza orientale, invece questa che hai scelto incarna la vera essenza dello stile Raqs sharqi: la pancia e i fianchi, con eleganza.
:)
Baci,
Fra
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