18 marzo 2007: l"incipit


"Vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco
si consumerà da sè.
E se una vita finisce qua
quest'altra vita
presto comincerà"

Con parole di altri (gli Afterhours), apro questo blog, con il fuoco che spero non si spenga mai.
Ho scritto molte parole, forse inutili o banali, o forse interessanti, irriverenti e divertenti.Le ho pubblicate altrove, ma a volte capita che dopo una giornata al mare si torni a casa solo con la sabbia nelle scarpe.
Ecco spiegato, quindi, il perchè di post retrodatati.
E' iniziata anche questa avventura..davanti, l'orizzonte. Sconosciuto. E per questo, assolutamente elettrizzante!
Buona lettura a tutti!



23 giugno 2007

PadV:Tony Cuscino, il Corsaro Nero del Tango



Un viaggio verso la salvezza, da Parigi a Tokyo attraverso tutto l'Oriente e le sabbie dei deserti. Un uomo, Tony Cuscino, novello Ulisse, è in fuga; lui, rampollo della mafia che ha osato ribellarsi alla "famigghia", perdendosi nelle coste di Okinawa arriva fino alla spiaggia di Inukawa, nella penisola di Choshi, con un ultimo desiderio: un Tango. Lo stesso Tango che ha fatto da contrappunto costante al suo attraversamento del Bosforo verso Bombay, che ha ritrovato in un monastero in Tibet e nella frenetica Shanghai.
Frutto di un lavoro profondo, che non poteva che avere un Laboratorio come sede, "Il PadV" è lo spettacolo in scena da stasera -fino al 27 giugno- al Teatro Politecnico. Prodotto dalla Compagnia Meditango di Alex Cantarelli e Mimma Mercurio, è un evento di alto profilo artistico: più di 100 attori-danzatori in quello che, pensato anni fa come annuale "saggio", è diventato invece col tempo un kolossal, sia per numero di partecipanti che per strutturazione.
Danze arabe, Hindi, la Cina della metropoli, rimandi a "Kill Bill" di Tarantino e alla filmografia orientale sono gli elementi cardine di un lavoro che ha nel Tango il file rouge della narrazione. Cuscino come il Corsaro Nero, un eroe moderno, puro e senza fronzoli, alla Salgari, col nome di un personaggio di una gag televisiva di qualche anno fa.
Non è un vero mafioso, Tony; o se lo è stato lo è stato prima che la storia iniziasse. Il suo viaggio per l'Oriente è ricco di incontri, luoghi ed emozioni che il regista, Alex Cantarelli, vorrebbe provare e vedere, che ha immaginato prima attraverso la musica e poi collegato a terre lontane. Un Tango sperimentale, gioioso, poetico ed onirico, nella tradizione della produzione della Compagnia.
Il Tango della musica, espressione dell'anima; la tradizione -Diaz, D'Arienzo, Piazzolla-, e l'innovazione dei Gotan Project, il flauto giapponese di "Hana-bi", Capossela e le colonne sonore di Bollywood.
Col sentimento, del resto, serve solo il comune e silenzioso "sentire".


-Originale del pezzo uscito il 22/06/2007 sul Quotidiano della Sera di Roma-

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