Dunia di Joselyne Saab
Si è aperta oggi la prima edizione di "Domina", una rassegna organizzata dall'associazione D52, che fino a domani sera festeggerà le eccellenze femminili nella politica, nella cultura, nell'arte e nell'enogastronomia.
Dopo il convegno di stamattina dedicato alla Politica Internazionale e alle Pari Opportunità, oggi, alle 19.30 alla Casa del Cinema verrà presentato in anteprima assoluta per l'Italia il film "Dunia -Kiss me not on the eyes-", della regista libanese Joselyne Saab.
Dunia in arabo significa mondo; con questo film la Saab vuole presentare il mondo sommerso delle donne che, a causa dell'escissione -ovvero la mutilazione di parte del clitoride in quanto "carne in eccesso"-, non conoscono nè libertà di pensiero nè desiderio sessuale, inibendo questa pratica qualsiasi pulsione carnale.
Dunia, ventritreenne egiziana di Luxor, laureanda in letteratura e grande amante della poesia, ballerina del ventre in fieri col desiderio di diventare brava quanto la madre morta, si scontra dunque con le difficoltà sociali e ideologiche di un Paese che l'ha abituata a sedersi in posizione fetale con la gonna a coprire anche i piedi, «per non esser vista nuda da nessuno».
Grazie però al sostegno del suo insegnante di danza del ventre, e soprattutto all'incontro con Beshir, un professore, intellettuale e poeta sufi, Dunia riuscirà a far emergere la sua sensualità di donna sviluppando la propria personalità secondo i propri desideri.
Con l'anima in bilico tra il fascino della tradizione araba antica e le inibizioni di quello contemporaneo, Dunia porterà avanti una tortuosa lotta tra i suoi ideali e la tradizione del mondo cui appartiene, tra il ballo liberatorio e i conflitti intergenerazionali, tra il fantasma che il suo corpo e il suo essere donna devono rappresentare all'interno della società cui appartiene e il naturale piacere dei sensi e delle parole che contribuiscono alla creazione della sua essenza umana.
Dopo il convegno di stamattina dedicato alla Politica Internazionale e alle Pari Opportunità, oggi, alle 19.30 alla Casa del Cinema verrà presentato in anteprima assoluta per l'Italia il film "Dunia -Kiss me not on the eyes-", della regista libanese Joselyne Saab.
Dunia in arabo significa mondo; con questo film la Saab vuole presentare il mondo sommerso delle donne che, a causa dell'escissione -ovvero la mutilazione di parte del clitoride in quanto "carne in eccesso"-, non conoscono nè libertà di pensiero nè desiderio sessuale, inibendo questa pratica qualsiasi pulsione carnale.
Dunia, ventritreenne egiziana di Luxor, laureanda in letteratura e grande amante della poesia, ballerina del ventre in fieri col desiderio di diventare brava quanto la madre morta, si scontra dunque con le difficoltà sociali e ideologiche di un Paese che l'ha abituata a sedersi in posizione fetale con la gonna a coprire anche i piedi, «per non esser vista nuda da nessuno».
Grazie però al sostegno del suo insegnante di danza del ventre, e soprattutto all'incontro con Beshir, un professore, intellettuale e poeta sufi, Dunia riuscirà a far emergere la sua sensualità di donna sviluppando la propria personalità secondo i propri desideri.
Con l'anima in bilico tra il fascino della tradizione araba antica e le inibizioni di quello contemporaneo, Dunia porterà avanti una tortuosa lotta tra i suoi ideali e la tradizione del mondo cui appartiene, tra il ballo liberatorio e i conflitti intergenerazionali, tra il fantasma che il suo corpo e il suo essere donna devono rappresentare all'interno della società cui appartiene e il naturale piacere dei sensi e delle parole che contribuiscono alla creazione della sua essenza umana.
-Pezzo uscito l'11/06/2007 sul Quotidiano della Sera di Roma-
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