18 marzo 2007: l"incipit


"Vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco
si consumerà da sè.
E se una vita finisce qua
quest'altra vita
presto comincerà"

Con parole di altri (gli Afterhours), apro questo blog, con il fuoco che spero non si spenga mai.
Ho scritto molte parole, forse inutili o banali, o forse interessanti, irriverenti e divertenti.Le ho pubblicate altrove, ma a volte capita che dopo una giornata al mare si torni a casa solo con la sabbia nelle scarpe.
Ecco spiegato, quindi, il perchè di post retrodatati.
E' iniziata anche questa avventura..davanti, l'orizzonte. Sconosciuto. E per questo, assolutamente elettrizzante!
Buona lettura a tutti!



23 giugno 2007

Intervista ad Alex Cantarelli

Aveva 21 anni quando ha iniziato a ballare il Tango, «per diventare uomo», dopo la morte di suo padre. Dopo 15 anni, una laurea in filosofia e spettacoli in Italia e all'estero, oltre ad essere ballerino, è diventato, invece, anche regista teatrale.
A parlare è Alex Cantarelli, romano di nascita ma di genitori mantovani, direttore artistico, insieme a Mimma Mercurio, della Compagnia Meditango, formatasi sette anni fa come sunto delle loro esperienze, la sua di ballerino di Tango e regista, e quella di attrice di teatro di lei.
«Dopo tanto lavoro sul palcoscenico, col tempo è diventato sempre più importante il momento creativo che c'è dietro e prima dello spettacolo, che questo in sè», prosegue questo giovane trentaseienne; 21 regie realizzate in 7 anni, con altrettanti spettacoli, a suo dire, restati nel cassetto. Non solo Tango, però, ma anche teatro sperimentale, in cui ironia, passione, danza, respiro, amore e "parole silenziose" sono quelli che lui stesso definisce elementi caratterizzanti le proprie sceneggiature e coreografie. «E' grazie alla felicità -prosegue Alex Cantarelli- di fare ciò che più mi piace, dopo tanti sacrifici, che sono così prolifico; molto devo anche alla psicanalisi, ma soprattutto sono stato fortunato ad aver incontrato persone creative e produttive». Tra queste, la sua compagna di lavoro, Mimma Mercurio, grazie alla cui «verve e precisione», quelle che, modestamente, definisce «semplici idee informi» sono diventate spettacoli.
Il rapporto tra la parola e il gesto nella danza lo ha fatto avvicinare al Tango; nella maturità, la volontà di «costruire un teatro di parole senza parole» sta dando voce alle sue regie ed al suo corpo.

-Originale del pezzo uscito il 22/06/2007 sul Quotidiano della Sera di Roma-

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