La regina si racconta
Danzano alla ricerca della verità del flamenco. E' quanto ama ripetere Isabel Carrillo, quando parla della sua Associazione.
-Signora, cosa intende esattamente?
Intendo far entare le persone in un forma non plagiata di flamenco, quello cioè che siamo abituati a vedere nei film o negli spettacoli per turisti. Il flamenco è un sentimento che si esprime innanzitutto con il cante, dato che era uno sfogo iniziale dei poveri senza possibilità di espressione. Il flamenco è uno sfogo dell'anima. I carceleras, i prigionieri, spesso, cantavano alle mogli fuori dalle prigioni i loro dolori.
- E' per questo che integra la teoria ai video ai racconti dei vecchi e alla storia dei gitani?
Esatto, ritengo che sia il modo migliore per insegnare ai miei allievi questa danza.
-Lei è anche pittrice, e per le sue opere ha ricevuto anche molti apprezzamenti. E' inoltre coreografa, docente, regista ed ideatrice dei costumi...Si direbbe che ha fatto suo il principio della poliedricità?
Sono stata abituata, sin da quando ero piccola, a fare tutto. Per me è un'abitudine. La mamma cantava flamenco, mio zio era chitarrista. Ho il flamenco dentro; volevo fare la ballerina, anche se mia mamma voleva facessi la chitarrista. Andando avanti nella mia carriera, ho deciso di mettere su una scuola, e la dirigo. Ma dovevo sfogare la sete di espressione che ho; ed è tanta.
-Re Juan Carlos l'ha nominata "Ambasciatrice del flamenco". Che effetto le fa?
Mi sento come prima, ballo per passione.
-Pezzo uscito il 20/06/2007 sul Quotidiano della Sera di Roma-
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