Festival CinaviCina. L'Oriente non è mai stato così vicino
Si è inaugurato ieri all’Auditorium il Festival CinaviCina, momento monografico organizzato dalla Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con il Centre of International Cultural Exchange. Fino all’8 giugno, 400 tra ballerini, attori, fotografi ed artisti di varia natura animeranno il Parco della Musica per il principale evento internazionale promosso dal Governo Cinese in Europa prima dei Giochi Olimpici.
Ricco il calendario di appuntamenti previsti; fino a questa sera è in scena uno spettacolo dedicato al piu’ famoso poeta della dinastia Tang, Li Bai, con l’Orchestra ed il Coro della Shangai Opera House; l’opera, Poet Li Bai, composta da uno dei maggiori artisti cinesi viventi, Guo Wenjing, viene realizzata in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Il 28 ed il 29 maggio, è la volta di una yu opera, ricercata forma tradizionale di teatro, a metà strada tra il farsesco ed il melodrammatico, in cui le parti cantate sono predominanti e messe in risalto vicende possenti e forti sentimenti: si tratta di Cheng Ying salva l’orfano degli Zhao, con la regia di Zhang Ping e l’Henan Opera House, rappresentato per la prima volta al di fuori dei confini cinesi.
Oltre alla lirica, tra gli spettacoli anche quelli di due capisaldi del teatro nazionale: se I love peach blossoms della Beijing People’s Art Theatre -storia d’amore e tradimento ambientata in epoca Tang (618-907 d. C.)- è godibile solo questa sera, la commedia agrodolce in tre atti The Salty Taste of Cappuccino dello Shanghai Dramatic Arts Centre sarà invece in scena il 31 maggio ed il 1 giugno.
Il Festival CinaviCina è contenitore anche di spettacoli di danza contemporanea; il 31 maggio ed il 1 giugno la Guangdong Modern Dance Company presenta due coreografie (Sticks e Upon Calligraphy) dall’indubbia raffinatezza e fascino, mentre il 5 e 6 giugno sarà la volta della City Contemporary Dance Company di Hong Kong, che ha riunito in Silver Rain i lavori di sette coreografi capisaldi della danza moderna cinese, sviluppandoli come visioni teatrali contrastanti della Cina del passato e del presente.
Nemmeno la musica viene dimenticata in questo Festival: ospite d’eccezione del 2 giugno è infatti Liu Sola, enfante terrible della nuova scena musicale cinese, fondatrice della prima jazz band cinese della storia. Il 7 e l’8 giugno saranno invece dedicati alla musica tradizionale cinese, con il Coro Giovanile dell’Inner Mongolia e la Butterfly Girls Band; la prima si caratterizza per le interpretazioni a cappella in stile mongolo, la seconda è invece una band composta da giovani musiciste che interpretano la musica tipica della provincia di Zhejiang con strumenti tradizionali a fiato e a corda, come i flauti di bambu’ e gli ehru.
La chiusura del Festival è affidata a Tan Li Hua, che dirigerà l’Orchestra di Roma e del Lazio nell’esecuzione delle opere di tre dei piu’ importanti compositori contemporanei cinesi: He Xuntian, Guo Wenjing e Wang Xi-Lin.
Per gli eventi dedicati alla tradizione, fino al 2 giugno in giorni ed orari differenti, la Cavea ospita la tradizionale Danza del Leone realizzata dalla Dongguan Shipai Lion Dancing Troupe, eseguita generalmente in occasione del Capodanno cinese. I monaci guerrieri del tempio di Shaolin, nel frattempo, daranno dimostrazione (ed effettueranno workshops) dell’arte del Kung Fu, antico mix di forza, abilità e concentrazione, mentre le arobazie della Chongqing Acrobatic Troupe proveranno a sfidare le leggi della fisica ed il Teatro delle Ombre di Huazhou quelle dell’immaginazione e del verosimile.
Durante il Festival, infine, lo spazio AuditoriumArte ospita due installazioni video del centro di ricerca TIMAC e nel padiglione cinese è possibile acquistare prodotti dell’artigianato cinese, sperimentare l’anitica arte dei massaggi e gustare la gastronomia cinese nell’apposito ristorante.
Festival CinaviCina
Dal 23 maggio all’8 giugno
Infoline: 06.80241281
Ricco il calendario di appuntamenti previsti; fino a questa sera è in scena uno spettacolo dedicato al piu’ famoso poeta della dinastia Tang, Li Bai, con l’Orchestra ed il Coro della Shangai Opera House; l’opera, Poet Li Bai, composta da uno dei maggiori artisti cinesi viventi, Guo Wenjing, viene realizzata in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Il 28 ed il 29 maggio, è la volta di una yu opera, ricercata forma tradizionale di teatro, a metà strada tra il farsesco ed il melodrammatico, in cui le parti cantate sono predominanti e messe in risalto vicende possenti e forti sentimenti: si tratta di Cheng Ying salva l’orfano degli Zhao, con la regia di Zhang Ping e l’Henan Opera House, rappresentato per la prima volta al di fuori dei confini cinesi.
Oltre alla lirica, tra gli spettacoli anche quelli di due capisaldi del teatro nazionale: se I love peach blossoms della Beijing People’s Art Theatre -storia d’amore e tradimento ambientata in epoca Tang (618-907 d. C.)- è godibile solo questa sera, la commedia agrodolce in tre atti The Salty Taste of Cappuccino dello Shanghai Dramatic Arts Centre sarà invece in scena il 31 maggio ed il 1 giugno.
Il Festival CinaviCina è contenitore anche di spettacoli di danza contemporanea; il 31 maggio ed il 1 giugno la Guangdong Modern Dance Company presenta due coreografie (Sticks e Upon Calligraphy) dall’indubbia raffinatezza e fascino, mentre il 5 e 6 giugno sarà la volta della City Contemporary Dance Company di Hong Kong, che ha riunito in Silver Rain i lavori di sette coreografi capisaldi della danza moderna cinese, sviluppandoli come visioni teatrali contrastanti della Cina del passato e del presente.
Nemmeno la musica viene dimenticata in questo Festival: ospite d’eccezione del 2 giugno è infatti Liu Sola, enfante terrible della nuova scena musicale cinese, fondatrice della prima jazz band cinese della storia. Il 7 e l’8 giugno saranno invece dedicati alla musica tradizionale cinese, con il Coro Giovanile dell’Inner Mongolia e la Butterfly Girls Band; la prima si caratterizza per le interpretazioni a cappella in stile mongolo, la seconda è invece una band composta da giovani musiciste che interpretano la musica tipica della provincia di Zhejiang con strumenti tradizionali a fiato e a corda, come i flauti di bambu’ e gli ehru.
La chiusura del Festival è affidata a Tan Li Hua, che dirigerà l’Orchestra di Roma e del Lazio nell’esecuzione delle opere di tre dei piu’ importanti compositori contemporanei cinesi: He Xuntian, Guo Wenjing e Wang Xi-Lin.
Per gli eventi dedicati alla tradizione, fino al 2 giugno in giorni ed orari differenti, la Cavea ospita la tradizionale Danza del Leone realizzata dalla Dongguan Shipai Lion Dancing Troupe, eseguita generalmente in occasione del Capodanno cinese. I monaci guerrieri del tempio di Shaolin, nel frattempo, daranno dimostrazione (ed effettueranno workshops) dell’arte del Kung Fu, antico mix di forza, abilità e concentrazione, mentre le arobazie della Chongqing Acrobatic Troupe proveranno a sfidare le leggi della fisica ed il Teatro delle Ombre di Huazhou quelle dell’immaginazione e del verosimile.
Durante il Festival, infine, lo spazio AuditoriumArte ospita due installazioni video del centro di ricerca TIMAC e nel padiglione cinese è possibile acquistare prodotti dell’artigianato cinese, sperimentare l’anitica arte dei massaggi e gustare la gastronomia cinese nell’apposito ristorante.
Festival CinaviCina
Dal 23 maggio all’8 giugno
Infoline: 06.80241281
-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 24-31.05.2008-
1 commento:
Un bel blog molto interessante. Un saluto Oreste
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