La Relazione Pubblica di Caterina Sagna
La poliedrica coreografa vincitrice del Noueveau talent chorèographique della SACD, Caterina Sagna, porta in scena, al Teatro Palladium, il 7 marzo, Relazione pubblica, suo apprezzato lavoro del 2002.
Una finzione nella finzione costituisce lo scheletro dello spettacolo; la Sagna finge infatti di mettere in scena Amori di pietra, uno spettacolo in cui si promette di fare rivelazioni fondamentali “sulla danza, la vita, l’eros, la religione, l’uomo e tutto il mondo”.
Un metateatro nel teatro, dunque, in cui lo spettatore si trova in bilico tra un work in progress, una conferenza-spettacolo ed un’analisi aperta che sfocia in dibattito pubblico; la compagnia della Sagna incontra il pubblico per la seconda fase del fantomatico spettacolo Amori di pietra, mostrandone ampi estratti e trasformandone il destino in tempo reale, secondo lo svolgimento della serata.
Un metateatro nel teatro, dunque, in cui lo spettatore si trova in bilico tra un work in progress, una conferenza-spettacolo ed un’analisi aperta che sfocia in dibattito pubblico; la compagnia della Sagna incontra il pubblico per la seconda fase del fantomatico spettacolo Amori di pietra, mostrandone ampi estratti e trasformandone il destino in tempo reale, secondo lo svolgimento della serata.
Ciò che è a monte all’idea di Relazione pubblica è del resto pacificare lo spettatore con l’opera effettivamente rappresentata e il suo originale progetto, che non sempre è coincidente; l’ironia è l’ingrediente segreto di questo lavoro, che scopre gli altarini mediatici cui spesso si ricorre per osannare un lavoro mediocre, svela la disinvolta maniera di fare spettacolo propria di molti presunti artisti, prende come bersaglio i tonanti luoghi comuni e la povertà di idee che, però, se ben manipolati, rendono inspiegabilmente, un lavoro pessimo un successo.
E, naturalmente, la Sagna prende in giro anche se stessa, quale membro della macchina.
Forse, tra un dibattito, una coreografia, un ripensamento ed una demolizione ideologica, si riuscirà anche a mettere davvero in scena Amori di pietra, come se bisognasse prima svuotarsi le tasche del superfluo per poter poi creare qualcosa di corrispondente a quanto si è ideato.
Forse, tra un dibattito, una coreografia, un ripensamento ed una demolizione ideologica, si riuscirà anche a mettere davvero in scena Amori di pietra, come se bisognasse prima svuotarsi le tasche del superfluo per poter poi creare qualcosa di corrispondente a quanto si è ideato.
Sette gli interpreti di questo spettacolo metateatrale, con le coreografie di Carlotta e Caterina Sugna e la drammaturgia di Roberto Fratini Serafide.
7 marzo
Relazione pubblica
Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano, 8
Ore 20.30
Biglietto unico: 15 €
Infoline: 06. 57332768
-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 6-12.03.2009-
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