Con La Commare Secca o si ride o si muore!
Se è vero, come si dice a Roma, che a chi tocca n'se'ngrugna, davanti alla morte qualche ripensamento lo si ha. Dopo un lutto familiare, per esorcizzare l'evento in sé, Claudio Fabi ha composto una poesia, che è poi diventata la base di La Commare Secca, una commedia in due atti, in scena dal 3 all'8 marzo al Teatro dell'Angelo.
Quale scongiuro migliore, allora, che la comicità tutta romana, genuina e un pò coatta, tanto per restare nel gergo romanesco?
Senza volgarità, ma piuttosto sfruttando l'ironia e la voglia di giocare anche su argomenti delicati come la morte, ecco dunque la commare secca che non riesce a svolgere il suo "lavoro", osteggiata dagli altri protagonisti della storia. Lo sfortunato prescelto dalla Signora è infatti un bambino trasteverino bruttino e malaticcio, che ha però alle spalle una famiglia che lo difende strenuamente facendosi beffe della Morte; se morire è una cosa naturale e bisogna imparare a conviverci, non si può tuttavia dimenticare il bello della vita e del vivere. Per il romano specialmente, poi, questo è un imperativo.
Il risultato è una sorta di Rugantino, in cui la comicità romanesca è impreziosita dalle canzoni scritte da Virgine Morrea, sulla musica di Silla Foresi ed Angelo Signoracci.
Dal 3 all'8 marzo
La Commare Secca, di Claudio Fabi
Teatro dell'Angelo
Via Simone de Saint Bon, 19
Spettacoli dal martedi al sabato ore 21.00; domenica ore 17.30; lunedi riposo
Biglietti: dai 13 € ai 15 €
Infoline: Annamaria Gargottich 335.8155588
-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 27.02-05.03.2009-
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