Morte,rinascita,pace.Il "Pericle" di Shakespeare al Quirino
Da questa sera fino a venerdì 28 il Teatro Quirino ospita il Pericle di Shakespeare, per la regia di Antonio Latella, allestimento frutto degli studi dell'atelier del Progetto Thierry Salmon 2006.
Si apre dunque con un progetto storico ed in costante evoluzione la stagione teatrale del Teatro Quirino; se infatti il Pericle è un'opera composta dall'autore inglese presumibilmente tra il 1606 ed il 1607, essa viene però messa in scena dal più interessante progetto teatrale del momento - vincitore, tra l'altro, del Leone d'Oro per il Futuro all'ultima Biennale di Venezia-, il Progetto Thierry Salmon, diretto ed ideato da Franco Quadri.
La regia di Antonio Latella -tra i più innovatori e talentuosi attori-registi italiani- è, inoltre, garanzia di qualità.
Il dramma narra la storia di Pericle, re di Tiro, che, dopo aver conquistato la moglie sottoponendosi a tornei e prove, la perde in un naufragio. Qualche anno dopo, stessa sorte tocca all'amata figlia. Inizia così il peregrinare del Re, che attraversa il mondo come penitente, sconfitto dal dolore per aver perduto le sue gioie. Nel suo vagare egli vuole perdersi e tornare, ritrovarsi e ricrearsi, diventare "un viandante dell'anima", come lo ha definito il regista Latella.
Commossi dal bisogno di Pericle di comunicare con qualcuno che lo ascolti davvero essendo affine d'animo, gli Dei decidono di far ritrovare miracolosamente al re greco entrambe le donne, concedendogli così una seconda possibilità di vita, una rinascita dalle ceneri dell'uomo che era prima e che il viaggio ha, nel frattempo, modificato.
La storia del Pericle di Shakespeare è perciò elementare eppure fortemente complessa, data la sua natura di favola allegorica; il tema della morte, della rinascita e della pacificazione sono predominanti, accompagnati dal fil rouge della verità. Il bisogno di sapere chi si è veramente, cosa e come si voglia condurre la propria esistenza, affrontando le gioie ed i dolori che comunemente la colpiscono, fa decidere ad un uomo -colpito dalla solitudine e dalla perdita degli affetti- di essere per se stesso e per gli altri un eroe, o meglio, semplicemente, non più il riflesso di un'idea di uomo.
Un'opera, dunque, fortemente teatrale e scenica, che vedrà sul palcoscenico di Via delle Vergini dodici attori/allievi di Latella -di diverse nazionalità europee, appartenenti al Progetto Thierry Salmon la nuova École des Maîtres-, a cui il maestro/regista ha affidato il compito di riempire la nuda scena col potere dei loro corpi e delle loro parole.
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