Un Romeo e Giulietta da ridere
Ha registrato il tutto esaurito lo scorso fine settimana lo spettacolo in scena dallo scorso 16 ottobre al Teatro de’Servi: Romeo e Giulietta…paccavano eccome! di Mimmo Strati.
In scena fino all’11 novembre, questo primo spettacolo di Progetto Speciale Teatri -la manifestazione realizzata con il sostegno del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali-, si presenta come una rivisitazione ironica ed attuale del più famoso dramma di William Shakespeare.
Non viene però toccata la trama dell’opera inglese, bensì “contestualizzata. In un istituto tecnico romano viene indetta l’autogestione e tra i ragazzi del collettivo si propone un corso di teatro per gli studenti. Viene così chiamato a tenere questo corso un giovane attore-insegnante, Leandro ( interpretato da Alberto Bognanni ), disoccupato da tempo ma ciononostante amante del suo mestiere e per questo assolutamente deciso a non farsi demoralizzare dal disinteresse generale con cui viene accolto a scuola.
Leandro sceglie il Romeo e Giulietta di Shakespeare quale testo da far rappresentare ai ragazzi, augurandosi di suscitare il loro interesse con questa commovente storia d’amore e guerra. Il caparbio Leandro, dunque, riesce nell’intento, coinvolgendo nel progetto anche una romantica professoressa -la Candaletti, interpretata da Ilaria Giorgino, voce della Biancaneve di Shrek- ed un bidello imbranato, il signor De Angelis, interpretato da Massimo Milazzo.
Con sei studenti (Vanessa/Siddhartha Prestinari, Roberta/Perla Liberatori, Giovanni/Stefano De Filippis, Max/Riccardo Avolio, Mirko/Paolo Vivio e Maria Alberta/Priscilla Giuliacci), si pone quindi fine all’apatia e alla goliardia dell’autogestione, dando vita al loro Romeo e Giulietta: il balconcino di Giulietta verrà allestito sopra a un banco di scuola, e il rinfresco della festa da ballo in casa Capuleti verrà riempito di Coca Cola e patatine. I personaggi della storia che prendono vita da questi attori improvvisati, ne acquisiscono anche i lati comici e teneri, generando una rivisitazione dei singoli personaggi attraverso il loro assorbimento da parte dei neo-attori.
Involontariamente, quindi, il giovane Leandro –finalmente soddisfatto e realizzato dalle fatiche del proprio lavoro- darà una lezione impagabile ai suoi ragazzi: la capacità di essere veri pur nella recitazione, facendo loro amare quanto fino a poco prima snobbavano solo perché non ne conoscevano l’essenza. Giocando al teatro, l’insegnante/attore Leandro regala ai suoi studenti l’allenamento all’impegno ed alla costanza, la capacità di lavorare insieme ad altre persone, riuscendo persino a far digerire, ed anzi amare, il più grande scrittore di teatro inglese. Il tutto, divertendosi e facendo divertire i suoi ragazzi, e, per riflesso, divertendo anche la platea.
Infine, per promuovere non solo lo spettacolo, ma anche la lettura di chi viene considerato “noioso” o “vecchio”, è stata portata avanti sin dall’inizio un’idea originale: presentandosi infatti al botteghino del teatro –ma solo di martedì e mercoledì- con un libro di Shakespeare, si ha diritto alla riduzione del biglietto per la platea e per la galleria.
Come a dire che, nella vita, siamo tutti studenti con qualcosa da imparare.
-Pezzo uscito sul Quotidiano della Sera di Roma il 29/10/2007-
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