Segni particolari: antidiva
Nata il 7 marzo del 1908 a Roma, Anna Magnani è l'antidiva per eccellenza.
Erroneamente considerata natìa d'Alessandra d'Egitto, la Magnani ci andrà di rado, in visita della madre, Marina Magnani, che lì aveva sposato un facoltoso uomo austriaco dopo aver lasciato Anna alle cure della nonna materna.
Spinta dall'amore per la musica trasmessole dalla nonna -che amava cantarle "Reginella"-, studia pianoforte e si iscrive al liceo; dopo un paio di anni, però, abbandona gli studi e frequenta la scuola di recitazione Eleonora Duse, diretta da Silvio D'Amico.
Ingaggiata nel 1928 dalla compagnia teatrale di Dario Niccodemi, la Magnani inizia a recitare per lo più la rivista, diventando poi soubrette nella compagnia di Antonio Ganduso. Spinta da questi, Anna inizia a recitare anche per il cinema ruoli marginali e poi, nel 1941, il primo personaggio di spessore, la bizzarra canzonettista di una compagnia di avanspettacolo, Loretta Prima, in Teresa Venerdì di De Sica.
Nel frattempo, il teatro l'aveva portata a calcare i palcoscenici con una compagnia d'avanspettacolo al fianco di Totò, mentre nella vita privata si era sposata col regista Goffredo Alessandrini. Minato dalla gelosia, il matrimonio finì presto, messo in crisi dall'amore per un noto e bell'attore dell'epoca, Massimo Serato, da cui ebbe anche il figlio Luca.
Dal 1941 continua a girare film ricoprendo parti di vario spessore, fino a che la grande occasione arriva nel 1945 con Roma città aperta di Rossellini, presto anche suo compagno di vita; la parte della popolana Pina le valse non solo fama internazionale, ma anche il primo dei suoi cinque Nastri d'Argento. Il secondo Nastro d'Argento lo vinse nel 1951 con Bellissima di Visconti, riconoscimento tuttavia non del tutto goduto a causa della fine della sua storia d'amore con Rossellini, innamoratosi della Bergman.
Ne 1955 Tennesse Williams scrive per lei la parte di Serafina nel film La rosa tatuata, di Daniel Mann; questa interpretazione le fa vincere l'Oscar come migliore attrice protagonista.
Gira un altro film negli USA e poi torna in Italia, dove lavora con Castellani, Monicelli e Pasolini per Mamma Roma. Negli anni '60 la Magnani torna al teatro, per poi intepretare se stessa in un piccolo cameo nel film Roma di Fellini del 1972.
Il 20 settembre del 1973, per un tumore al pancreas, muore nella clinica Mater Dei di Roma.
-Pezzo uscito sul Quotidiano della Sera di Roma del 17/10/2007-
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