18 marzo 2007: l"incipit


"Vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco
si consumerà da sè.
E se una vita finisce qua
quest'altra vita
presto comincerà"

Con parole di altri (gli Afterhours), apro questo blog, con il fuoco che spero non si spenga mai.
Ho scritto molte parole, forse inutili o banali, o forse interessanti, irriverenti e divertenti.Le ho pubblicate altrove, ma a volte capita che dopo una giornata al mare si torni a casa solo con la sabbia nelle scarpe.
Ecco spiegato, quindi, il perchè di post retrodatati.
E' iniziata anche questa avventura..davanti, l'orizzonte. Sconosciuto. E per questo, assolutamente elettrizzante!
Buona lettura a tutti!



26 aprile 2008

Selvaggia-mente facendo...

Trasform'azioni'08


Giunto all'ottava edizione, il Festival Trasform'azioni è una rassegna internazionale di danza butoh, forma di espressione corporea nata in seguito alla II Guerra Mondiale nel Giappone devastato dalla bomba atomica e dall'olocausto, collocabile tra il teatro no ed il teatro kabuki. Questa rassegna che si tiene al Teatro Furio Camillo ha da sempre avuto come costante la volontà di presentare al pubblico un confronto tra la danza e la pedagogia dei maestri giapponesi ed il lavoro dei nuovi danzatori, che pur riconoscendosi nella tradizione, sviluppano tuttavia un linguaggio autonomo e profondamente legato al loro tempo ed alle loro radici culturali.
Se sabato 26, alle 21.00, va in scena con Presagio La danza della morte di Giovanni Battista, ideata ed interpretata da Flavio Arcangeli, domenica 27, alla stessa ora, con lo spettacolo Far Calls sarà in scena Yoko Muronoi, sperimentatrice delle commistioni tra danza butoh, tecniche di improvvisazione ed i principi del Seltai (Movimento rigeneratore).

26 aprile: Presagio (di Giovanni), con Flavio Arcangeli
27 aprile: Far Calls, con Yoko Muronoi
Trasform'azioni'08
Ore 21.00
Teatro Furio Camillo
Via Camilla, 44
Biglietti: intero 10 €, ridotto 8 € + tessera teatro
Infoline: 329.3418656

Con i Milagro Acustico alla riscoperta della tradizione arabo-sicula

Presso il Teatro dell'Angelo, il 28 aprile, alle poesie cantate della tradizione arabo-sicula si alterneranno danza e racconti di viaggio dell'epoca del tragico assedio di Siracusa nello spettacolo SIQILIAH, terra d'Islam - Viaggiatori e poeti arabi di Sicilia. In questo concerto-spettacolo, l'ensemble fondata da Bob Salmieri, dunque, darà vita ad uno spettacolo suggestivo dal forte sapore mediterraneo, in cui le movenze della ballerina turca Eda Ozbakay rievocherà antichi echi carovanieri.

28 aprile
SIQILIAH, terra d'Islam - Viaggiatori e poeti arabi di Sicilia
Teatro dell'Angelo
Via Simone de Saint Bon, 19
Biglietto: 10 €
Infoline: 06.37513571-06.37514258

I Love Jazz - passo dopo passo al Teatro Libero

Uno spettacolo deve essere messo in scena a breve; tuttavia, la chiusura della scuola di danza porta anche l'allontanamento del suo insegnante. La volontà di portare comunque a termine il progetto dello spettacolo, anche a testimonianza della stima e dell'affetto verso chi, fino ad allora, ha insegnato l'amore per la danza, porta gli allievi al tentativo di realizzare questo sogno.
E' ciò che accade in I Love Jazz, musical in due tempi in scena presso il Teatro Libero dal 1 al 4 maggio. Con 12 danzatori e 10 attori, la regia è affidata a Giacomo Molinari, co-autore dello spettacolo insieme a F. Valente e M. De Santis, oltre che coreografo; le musiche originali sono di Massimo De Santis, la supervisione artistica è affidata a Floriana Valente.

Dal 1 al 4 maggio
I Love Jazz - passo dopo passo
Teatro Libero
Via Innocenzo X, 2
Da giovedì a sabato ore 20.30, domenica ore 17.30
Biglietti: 12 € intero, 8 € ridotto
Infoline: 06.58331120- 06.5883652

Othello Opera Rock

Dal 1 al 4 maggio, al Teatro Greco, Michele Carfora porta in scena un nuovo Othello. Se da un lato lo spettacolo è infatti ispirato alla tragedia di Shakespeare, dall'altro qui sono le sensazioni, i sentimenti e gli stati emotivi ad essere in primo piano e ad esprimersi attraverso l'accompagnamento inusuale della musica rock, nelle sue accezioni che vanno dall'hard rock alla ballata romantica.
Cinque cantanti, una rock band di cinque elementi e quattro danzatori che incarnano i "maligni pensieri"; uno spettacolo sicuramente senza precedenti.

Dal 1 al 4 maggio
Othello Opera Rock
Teatro Greco 
Via Leoncavallo, 10
Biglietti: da 11 € a 20 € + p.v.
Infoline: 06.8607513

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 26.04-02.05.2008-

Interviste impossibili live

Ma davvero Venerdì è stato poi così contento di aiutare il naufrago Robinson (Crusoe) a sopravvivere sull'isola deserta dove è naufragato?

Edgar Allan Poe, dal canto suo, come mai era sempre così misterioso e tormentato? E che dire invece di Polifemo, il gigantesco semiumano, dotato di un occhio solo, additato da Omero come cattivissimo mangiatore occasionale di uomini?
Ipotizzando che questi tre personaggi possano realmente rispondere a tutte le curiosità che circondano le loro vite ed i loro pensieri, lunedi 28 aprile, nella Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica si svolgerà un incontro con Venerdì, Allan Poe e Polifemo -interpretati rispettivamente da Sabina Guzzanti, Sergio Rubini e Salvatore D'Onofrio-, intervistati per l'occasione da Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli ed Emma Dante.
Il progetto, inserito all'interno di Interviste Impossibili Live, è coprodotto da Musica per Roma e Gush, in collaborazione con RaiSat Extra e Rai-Radiotre, dove verrà anche trasmesso. Con la regia di Gabriele Vacis e l'introduzione curata da Lorenzo Pavolini, l'incontro vuole essere il momento per interrogare la letteratura ed i suoi personaggi oscuri e misteriosi, delineati così dalla penna di un autore piuttosto che dalla propria conduzione di vita.
Un evento intrigante, dunque, in cui la fantasia non ha limiti ma porta bensì autori contemporanei a redigere interviste "possibili" ai grandi personaggi della storia e della letteratura, che usciranno poi a settembre in una raccolta firmata Einaudi.

Interviste Impossibili Live
28 aprile
Auditorium Parco della Musica- Sala Sinopoli
Ore 21.00
Biglietto unico: 10 €
Infoline: 06.80241281

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 26.04-02.05.2008-

23 aprile 2008

Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza

Sono appena tornata dal cinema: "Tutta la vita davanti", di Virzì.

Ed il primo pensiero è scrivere ciò che sento.
Questa non è una critica cinematografica, non ne ho le competenze e non è nei miei intenti.
E' piuttosto un amaro sfogo. Il film è certamente brillante, scorrevole e con quella cinica ma reale leggerezza che contraddistingue tante amare verità. 
Eppure io ho pianto diverse volte durante il film.
Ho pianto innanzitutto di frustrazione.
Quel mondo fatto di una laurea utile solo come ulteriore quadro da appendere in stanza, di reality show che imperversano nelle discussioni quotidiane di chiunque, il sentirsi dire che si è "strani" perché si è "laureati", come fosse una sconosciuta malattia contagiosa. 
Il bussare a mille porte solo per sentirsi dire "Le faremo sapere". E poi magari provare a bussare fuori dai nostri confini. E constatare invece amaramente che la qualità, altrove, premia.
Anche io sono una precaria. Nel senso che mi reggo in equilibrio precario.
Una laurea presa alcuni anni fa, che non ha fatto altro che, forse, riempire di orgoglio i miei parenti il giorno della discussione ed aver contribuito a rimpinzare le casse delle edizioni di testi universitari per quattro anni. Una laurea che, specie dopo la riforma universitaria che ha centuplicato e svalutato "il sapere", vale poco piu' della licenza elementare. Una laurea che, sebbene considerata un tempo "ottima" e "fonte di enormi e molteplici prospettive", mi ha portato solo a delle conoscenze intellettive che vorrei tanto dimenticare, in cambio di un impiego.
Da quando ero piccola -e fino a non molto tempo fa, lo ammetto-, avevo il desiderio di fare un unico mestiere: la giornalista.
Ora mi basterebbe semplicemente farne uno, uno qualsiasi.
Uno che ti dà il motivo la mattina per svegliarti e non pensare a come far passare il piu' velocemente possibile un'altra lunga giornata, uno che ti fa dire agli amici "mi dispiace, stasera proprio non posso, ho lavorato tutto il giorno e sono distrutta". Uno possibilmente anche retribuito, non passato per stage formativo, e quindi, a puro titolo gratuito.
La protagonista del film, Marta, si ritrova ad un certo punto ad una cena con i suoi ex compagni di università, a poco tempo di distanza dalla sua laurea, presa con tanto di bacio accademico; tra i suoi amici, un paio di autori televisivi (ovviamente di un reality show), un editor, un regista "alternativo" di pubblicità. E poi lei, l' "unica in grado di andare fino in fondo" con la facoltà che inizialmente avevano scelto tutti, filosofia. E l'unica lì in mezzo a doversi arrangiare tra un lavoro di baby sitter ed uno di centralinista in un call center.
Perché, anche a lei, "le avrebbero fatto sapere". 
Credo che l'Italia sia semplicemente un paese incivile. Dove l'ignoranza premia, mentre la volontà e le capacità di fare sono mortificate da oligarchie vetuste (emblematica la scena della discussione di laurea: tutti i professori di certo hanno avuto per l'occasione la libera uscita dall'ospizio in cui risiedevano), necessità di sopravvivere, mancanza di certezza del "domani", ignoranza diffusa (quando la bambina co-protagonista del film dice che da grande vuole fare filosofia, la madre le risponde: "Filosofia???E che è un lavoro?) e tante, tantissime chiacchiere.
Come quelle che si fanno per motivare i dipendenti di un call center, o che costringono indirettamente i suoi venditori porta a porta a rubare la pensione di una anziana per poter così raggiungere il minimo degli introiti mensili da presentare al capo.
Un finto buonismo, una finta leggerezza di chi ci governa su questi temi è semplicemente disgustante; se da una parte siamo l'unico Paese per così dire "civile" ad avere una classe politica composta come minimo da persone in età pensionabile, il solo a detenere il record della cosiddetta "fuga di cervelli" all'estero per via dell'assenza di un posto al sole anche qui, dall'altra, però, il nostro è un Paese ricco di "amiche" ed "amici" del potente di turno che miracolosamente si trovano alla ribalta di rotocalchi e palcosenici o che magari scrivono un libro sui segreti dei tanto declamati vip (tra l'altro rifacendosi ad un testo ben piu' meritevole di lettura), piuttosto che un ricettario con utili consigli per decorare il centrotavola.
Mi vergogno di non avere ancora avuto il coraggio di andare via dall'Italia, come una vigliacca.
Sono certa che andare anche solo a pulire i bicchieri nel piu' puzzolente pub inglese mi farebbe sentire meno denigrata di quanto mi senta da tre anni a questa parte.
Ho quotidianamente il desiderio di riuscire a dormire di piu' la mattina, per non iniziarmi a chiedere sin dall'alba perché non sono restata ignorante.
Forse, così, sarei riuscita ad accettare il compromesso con me stessa di far parte anche io del "meraviglioso mondo" del call center.

Intervista ad Ariel. Dai banchi di scuola a Sanremo 2008

- Ariel, il nome della principessa del cartone animato Disney, La Sirenetta. Come mai questa scelta?

Ho scelto questo nome anche se può sembrare un pò buffo perchè questo personaggio di fantasia mi somiglia molto...è uno spirito libero come me, ama cantare, ama la musica..ed è un ribelle...mi rappresenta!!

- Pur avendo un nome d'arte che rimanda alla fiaba ed alla dolcezza, hai una voce graffiante e fai musica rock. Una scelta voluta questa contrapposizione tra il nome e ciò che proponi?
In realtà non è stata una scelta studiata. Cerco di essere sempre me stessa..ho molte sfaccettature caratteriali! Sono molto dolce e solare, ma allo stesso tempo ho molta grinta, che tiro fuori al momento del bisogno e riesco a trasmetterla attraverso la mia voce.

-Come e quando hai iniziato a fare musica? Come è nata Ariel?
Ho iniziato a cantare molto piccola..avevo solo 3 anni e già canticchiavo le canzoni dei grandi artisti! A 12 anni ho capito di avere una vera passione e grazie alla mia famiglia ho avuto la possibilità di coltivarla; ho preso lezioni di canto e partecipato a diversi concorsi e manifestazioni canore. Circa un anno fa, poi, ho incontrato i miei tre produttori; ci siamo subito trovati bene, c'è stata sin da subito un'intesa professionale. Così, molto naturalmente, abbiamo deciso di iniziare a lavorare insieme e di far nascere un bel progetto.

- Per quando è prevista l'uscita dell'album? Ci puoi dare qualche anticipazione?
L'uscita dell'album è prevista per maggio. Sono molto contenta di questo progetto, perchè, oltre ad essere il primo, mi rappresenta molto. Tutte le canzoni, in effetti, mi raccontano, descrivono una parte di me. Spero di poter regalare un brivido a chi lo ascolterà!

- Per il momento è disponibile un EP, con due versioni di Ribelle, la canzone che hai portato a Sanremo, e con Dire, fare, baciare. Come sta andando questa prova?
E' una bella soddisfazione sapere che la mia canzone è piaciuta al pubblico e agli addetti ai lavori..Sinceramente non mi aspettavo un riscontro così positivo! Ringrazio molto tutti, e spero che in futuro la mia musica possa essere sempre così apprezzata!

- Ariel a Sanremo da SanremoLab..e poi? Cosa è successo? Come t'è cambiata la vita dopo esser salita su un palco così prestigioso?
Devo molto a SanremoLab; è grazie a questa scuola che ho calcato l'Ariston. E' stata una favola che si è realizzata con l'emozione piu' grande della mia vita...poter cantare a Sanremo! Per quanto riguarda la mia vita, in linea di massima non è che mi sia cambiata molto; ho forse un pò piu' impegni, ma poi per il resto sono sempre la stessa!

- Scrivi tu i testi delle canzoni e la musica?
A dire il vero per ora no, mi limito a dare delle idee, degli spunti sugli argomenti che vorrei trattare. In futuro, però, perchè no?, potrei anche provarci...

-Hai uno stile molto simile a quello di Irene Grandi. Ti piacerebbe appartenere a quel filone della musica italiana o preferiresti dar vita a qualcosa di diverso? Se si, come definiresti piuttosto la tua musica?
Io amo la musica italiana e poter far parte di questo filone sarebbe davvero una grande soddisfazione! Per quanto mi riguarda, so solo che la mia musica è fresca, energica e piena di grinta; spero che la gente si possa identificare in quello che faccio ed in quello che sono, tutto qui.

- Alessandra, nel privato, che ragazza è?
Sono una ragazza che ama la vita, il sole, le gente; amo divertirmi come una matta, stare con gli amici....insomma, voglio vivere al massimo ogni attimo!

- Sei molto giovane (classe'89!) e studi ancora; cosa volevi fare da grande, prima di decidere che la musica era la tua strada?
La musica ha iniziato a far parte di me molto presto; nonostante questo, da piccola volevo fare il medico o l'avvocato. Dopo, però, che mi sono resa conto che dovevo studiare tanto, ho preferito scegliere quella che considero la mia vera strada.

- All'uscita dell'album è previsto un tour? Se si, che dimensione e stile darai alle tue performances dal vivo?
Partirà un tour promozionale e non vedo l'ora di cantare per la gente! Darò il massimo per regalare energia e sorrisi!

-Intervista realizzata per www.lineamusica.it e pubblicata il 22.04.2008-

19 aprile 2008

Selvaggia-mente facendo...

ABQ-KNOT VERSION al Furio Camillo


All'interno della rassegna Mekane-Visioni sceniche e macchine teatrali, giunta alla seconda edizione, dal 18 al 20 aprile, presso il Teatro Furio Camillo andrà in scena lo spettacolo ABQ-Knot version, la cui corografia ed interpretazione è affidata ad Alessandro Carboni e le musiche a Danilo Casti.
Nato da un percorso di ricerca su nuove idee coreografiche che vede nell'India, la Cina e l'Iran il territorio oggetto dell'indagine, ABQ interroga la relazione tra il numero ed i processi di composizione coreografica, concentrandosi sul concetto di "zero" di Samuel Beckett. Ne deriva un quadrato disegnato sul pavimento, centro impossibile di qualsiasi movimento, zona pericolosa e quindi da evitare; il movimento del danzatore è necessariamente quasi immobile, con la danza ridotta alle minime parti nel tentativo di evitare continuamente il centro.

ABQ-Knot version
Fino al 20 aprile
Teatro Furio Camillo
Via Camilla, 44
Ore 21.00, tranne la domenica ore 18.00
Info e prenotazioni: 06.7804476
Biglietti: intero 10 €, con riduzioni fino a 5 €

L'"ahlam" di una donna

Ahlam, sogno in arabo. Il sogno di una donna che rivive nella mente il passato e prevede parallelamente il futuro, passando attraverso un harem od un mercato, una notte della henna o un matrimonio; questo lo spettacolo che andrà in scena il 20 aprile al Duncan 3.0, nuovo spazio performativo del Pigneto.
Protagonista di questo viaggio nella mente è Kahramana; i suoi sogni e le sue paure a volte sono catene vincolanti della razionalità, altre spinte per ritrovare il suo equilibrio perduto. La colonna sonora di questo viaggio sono musiche della tradizione popolare e di quella egiziana, musiche saidi e di Natacha Atlas; cercando di mantenere un filo  narrativo, inoltre, i testi sono di canzoni arabe e le musiche -strumentali o cantate- hanno per interpreti tutte donne. A rappresentare la danza orientale in tutti i suoi stili (dal classico al popolare, dal moderno al saidi, dal melaya allo zar, passando attraverso il fellahi e la danza con i veli),  Aurora Dunia, Sara Ciampo e le allieve di Aurora Dunia.

20 aprile
Ahlam (Sogno)
Duncan 3.0
Via Anassimandro, 15
Pomeridiana ore 18.00, serale ore 21.15
Infoline: 06.27858023
Biglietto unico: 8 €

Flamencotangojazz4 - variazioni cromatiche

Dal 21 al 23 aprile il Teatro Greco presenta tre spettacoli in uno: FlamencoTangoJazz4.
In scena, infatti, lo spirito latino del Flamenco della Compagnia di Caterina Lucia Costa, il Tango di Mauro Barreras e Roberta Beccarini ed il lirismo del Jazz di Maria Teresa Dal Medico e Renato Greco.
Lo spettacolo ha per sottotitolo "variazioni cromatiche"; rosso granata e giallo oro sono i colori del Flamenco, il viola quello del Tango -inteso come colore dello spirito e della fascinazione erotica- ed, infine, l'unione di rosso, verde e blu -che alla massima intensità danno vita al bianco- ad indicare il Jazz. Tre momenti diversi, dunque, uniti dall'intenzione di indagare nella vividezza dei colori e delle emozioni, della libertà d'espressione del corpo in un linguaggio a tutti comprensibile.

Dal 21 al 23 aprile
Flamencotangojazz4 -variazioni cromatiche
Tutte le sere ore 21.00
Teatro Greco
Via Leoncavallo, 10
Infoline: 06.8607513
Biglietti: da 11 a 20 € + p.v.

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 19-26.04.2008-

Dodicesima edizione della Giornata del Libro e del Diritto d'Autore

Anche quest'anno, come accade dal 1996, si festeggerà il 23 aprile la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore, promosso dalla UNESCO-CNI.
La data del 23 aprile non è affatto convenzionale; da secoli, infatti, in Catalogna si festeggia il 23 aprile S. Giorgio, attraverso l'esposizione per le strade di fiori e libri. Inoltre, William Shakespeare, Garcilaso de la Veda e Miguel de Cervantes sono morti il 23 aprile del 1616.
Ed è a Miguel de Cervantes che il Comune di Roma vuole riservare un'attenzione particolare, ricorrendo quest'anno i quattrocento anni dalla pubblicazione della prima parte del suo romanzo Don Quijote. Pertanto, dalle 15, in piazza del Campidoglio, una maratona di lettura vedrà coinvolti numerosi volti noti dello spettacolo e della cultura -tra gli altri anche Carmen Maura, Paola Quattrini, Andrea Giordana e Valerio Mastrandrea-, che insieme all'Art ensemble of Soccavo di Daniele Sepe ed alle sue musiche mediterranee daranno vita alle avventure del cavaliere e del suo fidato scudiero Sancho Panza fino alle 18. Inoltre, circa 2000 libri in versione economica del Don Chischiotte in spagnolo verranno donati nella piazza.
Avendo scelto l'UNESCO come tema per questa edizione (oltre alle lingue), lo sviluppo sostenibile, la Giornata prenderà il via a Piazza Navona con la donazione ai giovani presenti -grazie alla collaborazione dell'Associazione Librai Italiani- del libro di Gilbert Sinoué, A mio figlio all'alba del terzo millennio.
Dal 22 aprile al 2 maggio, inoltre, molte biblioteche si dedicheranno alla promozione della lettura con incontri a tema, vetrine di libri, documenti e sitografie, concentrando nella giornata del 23 aprile molti ed interessanti eventi. Al Teatro Biblioteca Quarticciolo, ad esempio, il 23 aprile dalle 18 vi sarà la lettura collettiva di Le Città Invisibili di Italo Calvino, mentre alla Biblioteca Giordano Bruno, alle 18.30, Paolo Grassi omaggerà il Belli con la lettura dei suoi sonetti. Bambini e ragazzi non sono stati esclusi dalle celebrazioni; per loro, infatti, favole recitate, concorsi letterari e letture interattive.
Camera e Senato, infine, hanno concordato con il Convento domenicano della Minerva e la Biblioteca Casanatense lo svolgimento dell'iniziativa Insula Sapientiae, visite guidate nel complesso dell'Insula.
Ad anticipare la Giornata Mondiale, il 20 aprile, infine, un evento dal titolo irriverente: Ho lasciato un Idiota e ho trovato un Piccolo Principe; in Piazza Santa Maria in Trastevere dalle 11 alle 20 sarà possibile fare bookcrossing, scambiando i libri portati dai lettori con quelli offerti dalle case editrici che hanno aderito all'iniziativa promossa dalla FNAC.

Per maggiori informazioni sugli eventi della Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore: www.unesco.it

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 19-26.04.2008-

Uomini in frac all'Auditorium

Domenico Modugno ed il jazz. Un connubio apparentemente impossibile da realizzare. Eppure, "il signor Volare", del jazz ha lo stesso spirito d'innovazione, la volontà rivoluzionaria di scardinare interpretazioni e scritture classiche, senza per questo voler dimenticare la tradizione, o rinnegarla.
Devono aver pensato a queste affinità Beppe Servillo e Furio Di Castri quando, dopo il progetto dedicato a Frank Zappa. hanno deciso di mettere insieme i migliori esponenti del jazz a livello internazionale per un evento dedicato a Domenico Modugno.
Ecco dunque che la loro idea prenderà forma il 21 aprile, presso la Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica, dove per Un uomo in frac si ritroveranno ad omaggiare Domenico Modugno nove tra i migliori musicisti jazz al mondo.
Il sax ed il clarinetto, quindi, di Javier Girotto, la tromba modernissima di Fabrizio Bosso e la chitarra di Fausto Mesolella; ma anche il mandolino antico di Mimmo Epifani, il pianoforte indagatore di Danilo Rea, la batteria di Cristiano Calcagnile e le percussioni di Mimì Ciaramella. Senza dimenticare di aggiungere a questa formazione la voce di Beppe Servillo, a metà strada tra il cantante e l'attore, ed il contrabbasso di Furio Di Castri.
Un'orchestra ad hoc, dunque, in grado di indagare le melodie di Modugno con l'occhio del jazz, con i suoi virtuosismi, le sue improvvisazioni e i suoi assoli all'interno della coralità del pezzo. Un viaggio interessante che prevede tappe succose, come l'incontro tra Pasqualino marajà e l'Art Ensemble of Chicago, oppure quello tra Leonard Coen ed il Vecchio Frac.

Uomini in frac. Omaggio a Domenico Modugno
21 aprile, ore 21.00
Auditorium Parco della Musica - Sala Sinopoli
Via P. de Coubertin, 30
Biglietto unico: 20 €
Infoline: 06.80241281

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 19-26.04.2008-

Torna Tosca. Ed è tutto esaurito

Dopo il successo avuto durante le celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini, torna al Teatro dell'Opera la Tosca, l'opera piu' romana e popolare del compositore lucchese. La ripresa primaverile della Tosca avrà luogo, dunque, dal 22 al 27 aprile, nella stessa produzione dello scorso gennaio: il Maestro Gianluigi Gelmetti dirigerà l'Orchestra del Teatro dell'Opera, mentre il Maestro Andrea Giorgi guiderà il Coro del Teatro;  il Coro di voci bianche di Roma dell'Accademia di Santa Cecilia e del Teatro dell'Opera sarà diretto da Josè Maria Sciutto. 
La regia e le scene sono di Franco Zeffirelli; i costumi di Anna Biagiotti.
Myrtò Papatanasiu vestirà i panni dell'indomabile Tosca, alternandosi nelle rappresentazioni con Susanna Brancihini; Giuseppe Gipali e Nicola Martinucci saranno il pittore  Mario Cavaradossi, mentro l'odioso Barone Scarpia sarà interpretato da Mario Buda e Silvio Zanon. 
La messa in scena dello scorso gennaio è stata così un successo
da  aver fatto registrare un sold out per questa ripresa primaverile; se la regia di Zeffirelli è, infatti, sicurezza di successo, sono state anche ben accolte le interpretazioni dei cantanti e dell'orchestra,  e ritenuti coerenti i costumi della Biagiotti.
Insomma, davvero un peccato per chi non ha avuto modo, nemmeno questa volta, di tornare nel tragico ed affascinante mondo di Tosca.

La Tosca
Dal 22 al 27 aprile
Teatro dell'Opera
Piazza Beniamino Gigli, 7
Tel. 06.48160255- 06.4817003

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 19-26.04.2008-

12 aprile 2008

L'amante di Pinter al Teatro Petrolini

- Tullia, sei in scena al Teatro Petrolini con uno spettacolo di Harold Pinter, L'amante. Ce ne parli?
L'amante è un'apparente commedia, densa di significati di sottofondo; tragicommedia sarebbe forse l'aggettivo migliore per definirla.
Protagonisti sono Sarah e Richard, una coppia inglese sposata da anni, annoiata dalla propria vita ed orfana del significato di coppia. Oppressi dalla routine matrimoniale, capaci solo di condurre una vita finta e meccanica, inventano stratagemmi per sopravvivere, in un gioco di raffinata perversione, quasi ossessivo; la loro villetta borghese si trasforma nel teatrino della loro assurda incapacità di vivere, creando situazioni parallele e crudeli.
- E' stato difficile calarti nel personaggio di Sarah?
Si, molto. Pinter è un autore criptico e Sarah è un personaggio da mille sfaccettature. E' cento personaggi in uno. La difficoltà maggiore è dar vita a tutte le Sarah del testo, cogliendo ed interpretando nei tempi giusti i suoi repentini e vari stati d'animo. Sarah è fondamentalmente tragica; non riesce a vivere se non nella finzione. Una situazione paradossale, dunque, che prima di essere interpretata deve essere ben capita.
Quando hanno premiato Pinter nel 2005 con il Nobel per la Letteratura, la motivazione è stata che "nelle sue commedie egli scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell'oppressione". Ecco spiegata dov'è la difficoltà.
- Quando hai deciso di fare l'attrice?
In realtà è un mestiere che avrei sempre voluto fare; tuttavia, ho trovato il coraggio di farlo davvero solo sei anni fa. Fino ad allora le realtà ostili a questo desiderio mi avevano condizionato molto; poi ho deciso finalmente di mettermi in gioco ed ho iniziato a provarci. Unico mestiere non lo è ancora, ma mi auguro lo diventi in futuro, nonostante le tante difficoltà che bisogna superare per farlo diventare tale. L'importante credo sia mettersi in gioco; è quello che sto facendo.
- La tua prima volta sul palcoscenico?
La prima esperienza importante l'ho avuta  con la compagnia di Mario Scaccia, dove per due anni ho fatto tanta gavetta ed imparato moltissimo. La prima "vera" volta che sono salita su un palcoscenico importante è stata tre anni fa, a Caserta, nella Mandragola, con la compagnia di Scaccia, per l'appunto. E' stata un'enorme fortuna avere avuto questa possibilità; un'esperienza di cui sarò grata per sempre.
- Perché il teatro e non, piuttosto, la televisione o la fiction?
Non fare televisione o fiction è piuttosto una non scelta; se me lo proponessero accetterei volentieri, anche perché, ormai, se non si fanno esperienze del genere, non si ha nemmeno accesso ai grandi teatri.
La formazione di un attore in teatro è però altra cosa; lì si impara a rapportarsi con il pubblico e ad acquisire un metodo di lavoro quotidiano, oltre ad una capacità mnemonica ed interpretativa diversa.
-Progetti futuri?
Per ora questo spettacolo è oggetto della mia massima concentrazione; è una piccola produzione su cui ci siamo incentrati con Mauro [Fanoni, il coprotagonista] e Giacomo [Zito, il regista] da circa un anno. Pensiamo a questa messa in scena de L'amante come una specie di prova, che se superata vorremmo fosse per l'anno prossimo la base di un progetto piu' grande.

L'amante di Harold Pinter
Regia di Giacomo Zito
Con Tullia Daniele e Mauro Fanoni
Teatro Petrolini- Sala Fabrizi
Via Rubattino, 5 (Testaccio)
Dal 17 al 20 aprile
Tutte le sere h. 21.00
Biglietto intero 14 €, ridotto 11 €
Infoline: 06.5757488

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 12-19.04.2008-

Selvaggia-mente facendo...

La figlia del Danubio al Teatro Nazionale


E' in scena fino al 17 aprile presso il Teatro Nazionale di Via del Viminale il balletto La Figlia del Danubio, con la regia di Beppe Menegatti. Eseguito per la prima volta nel 1863 all'Opéra di Parigi, La figlia del Danubio vanta le musiche del celebre compositore di Giselle, Adolphe-Charles Adam e le coreografie di Filippo Taglioni, che le ideò allora per la figlia Maria, già all'epoca una diva della danza.
L'amore disperato tra l'orfana Fiore dei Campi ed il paggio Rodolfo, interpretati da Sara Loro e Damiano Mongelli, è al centro della storia; tra sortilegi, suicidi e follie, il loro amore sarà ostacolato costantemente da Guido Pistoni, nei panni del barone di Wilbalde.
Oltre a loro tre, in scena anche il Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera, diretto da Carla Fracci, per un totale di circa quaranta ballerini impegnati nelle sei rappresentazioni; le coreografie sono di Fredy Franzutti, mentre scene e costumi sono di Anna Anni ed il disegno luci di Patrizio Maggi.
L'Orchestra del Teatro, infine, sarà diretta da Claudio Micheli.

La figlia del Danubio
11-17 aprile
Teatro Nazionale
Via del Viminale 51
12 aprile ore 18.00, 13 aprile ore 17.00, 15 aprile ore 20.30, 16 e 17 aprile ore 11.00
Biglietto unico: 23 €
Per informazioni: 06.481601

Teatro Greco: Pulcinella un, due, tre

Debutta il 14 aprile in prima assoluta al Teatro Greco Pulcinella un, due, tre, spettacolo di danza in tre atti con la direzione artistica di Diana Ferrara. 
In scena otto ballerini, impegnati in tre diverse coreografie, incentrate appositamente da Diana Ferrara, Roberto Sartori e Sabrina Massignani sulla maschera piu' famosa della cultura folclorica italiana.
Ad aprire lo spettacolo, la coreografia Guardami negli occhi -della Massignani-, con musiche di Wim Mertens e Robert Moran; qui Pulcinella incarna un demone dal volto deformato, paradossalmente trasformato nel tempo in figura comica. Solo facendo cadere la maschera si può vedere il volto vero, che nella sua nudità non può mentire; l'opposizione di Eros e Thanatos fa sì che il desiderio della fine del dolore possa esser trasformato da Eros in amore.
In Serenata, di Diana Ferrara, invece, Pulcinella torna ad incarnare la marionetta piu' amata dai bambini, quella dell'uomo che mantiene in sé il cuore e lo spirito di ragazzo.
In Zerottouno, infine, Roberto Sartori cerca di evidenziare i legami tra Pulcinella e l'area geografica da cui proviene, la Campania, ricca di spiriti intraprendenti, vitali, solari e furbi.

Pulcinella un, due, tre
Dal 14 al 16 aprile
Teatro Greco
Via Leoncavallo, 10
Ore 21.oo, oltre alla pomeridiana del 15 aprile alle ore 17.00
Biglietto unico 16 €, con riduzioni per le scuole di danza
Infoline: 06.8607513

Prometeo ed il fuoco al teatro Agorà

La Compagnia dei Terrazzi di Ada presenta fino al 20 aprile nella Sala A del Teatro A
gorà lo spettacolo Prometeo ai Fuochi di Beltane - dall'Ellade ai Fuochi Celtici, di Anna Rita Luongo.
Con le coreografie di Santa Borriello e le musiche di Bernardo Nardini, lo spettacolo è la quarta parte di una quadrilogia dedicata agli elementi vitali; il fuoco, la cui storia è lunga almeno come quella degli uomini, è al contempo fonte di vita e grande pericolo, mezzo per la cottura dei cibi ma anche compagno del buio.
Patrocinato dall'Ambasciata d'Irlanda e dalla Regione Lazio, questo Prometeo si avvale di testi filosofici, storia celtica, mitologia e danza, dando vita ad uno spettacolo ricco di riferimenti eterogenei, che si concluderà con l'equivalenza tra fuoco ed amore, per poi far ricongiungere tutti e quattro gli elementi vitali, a chiusura del cerchio narrativo intrapreso nel 2003.

Prometeo ai fuochi di Beltane - dall'Ellade ai Fuochi Celtici
Fino al 20 aprile
Teatro Agorà - Sala A
Via della Penitenza, 33
Dal martedì al sabato ore 21.00; domenica ore 18.00
Biglietti: intero 15 €, ridotto 12 € (piu' tessera Teatro Agorà)
Infoline: 06.6874167  

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 12-19.04-