Emozioni
"Stavo ballando. O per lo meno ci provavo a dare senso a quei passaggi di peso e alla mia rigida impostazione di danzatrice classica.
Ero stretta a quel lui sconosciuto. Ma stavo bene, nonostante l'impaccio di non saper che fare e di non riuscire a cogliere alla perfezione i segnali che il suo corpo mi dava.
Però sentivo il suo respiro sulla mia bocca, la sua mano sulla schiena stringermi come per non farmi scappare da quell'abbraccio.
Stranamente, però, io non volevo scappare.
E' stata la prima volta che davanti a qualcosa che mi costringeva a rispettare delle regole altrui non opponevo resistenza, anzi, avevo voglia di essere guidata da quelle braccia per qualsiasi destinazione.
Ha avuto così inizio la mia seconda vita, parallela a quella di graffi e maschere che conduco ancora oggi; quella dell'anima libera, come se finora non lo fosse realmente stata. Una seconda vita come fossi un'araba fenice, bisognosa di redimermi dalla zozzura che mi aveva coinvolto e dal dolore che mi aveva reso così tetra.
Dopo più di anno che ho sciolto le briglie dell'anima, eccomi a capirne l'effettivo valore di quel mio gesto "incosciente" di qualche tempo fa. Sono una persona diversa, più consapevole del senso dei battiti del cuore, più fragile per questo, ma a maggior ragione più felice di essere in grado di liberarmi dagli orpelli quotidiani almeno in quei frangenti in cui il ritmo di una canzone va all'unisono con i battiti del mio cuore.
E' stata la mia via di salvezza. Ne sono sempre più sicura.
Anche se Selvaggia è pericolosamente tornata nella sua imponenza dentro di me. Anche se mostro la parte più vera di me mentre in silenzio lascio che il mio corpo risponda ai passi richiestimi dal partner di turno e con la testa faccio penetrare le note fin nel profondo. Anche se ballo per ore, tornando a casa non sono mai stanca. Ho riscoperto il senso di fare ciò che mi piace davvero.
Certo, è pericoloso. La lotta tra i miei due lati del cuore è sempre più dura; la Selvaggia irruentemente tenera scalpita per mostrarsi a tutti così.
Ma non si può.
Il dolore del passato mi ricorda quanto sia problematico avere il coraggio del cuore. Ma mentre ballo passo con superficialità su quel ricordo, chiudo gli occhi e libero me stessa, respirandomi.
In quei momenti sono felice.
Almeno questo ho giurato di concedermelo.
Anche se mi ferirò nuovamente.
Del resto, sono anche io fatta di sangue.
Ecco perchè ho permesso a lui di entrare nella mia vita, anche lui irruentemente tenero. Anche lui colpito da battiti del cuore che spesso fanno male. Anche lui fragile. Meravigliosamente consapevole anche lui, però, della gioia di rispettare se stesso e i suoi desideri attraverso la copertura della musica.
E' iniziata così. Ballando. Respirandoci. E' stata subito emozione.
Sanguinerò, certamente. Ma, appunto, sono anche io fatta di sangue".
2 commenti:
quasi scommetterei che è il tango...come ti capisco.
giulia
scommessa vinta..
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