18 marzo 2007: l"incipit


"Vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco
si consumerà da sè.
E se una vita finisce qua
quest'altra vita
presto comincerà"

Con parole di altri (gli Afterhours), apro questo blog, con il fuoco che spero non si spenga mai.
Ho scritto molte parole, forse inutili o banali, o forse interessanti, irriverenti e divertenti.Le ho pubblicate altrove, ma a volte capita che dopo una giornata al mare si torni a casa solo con la sabbia nelle scarpe.
Ecco spiegato, quindi, il perchè di post retrodatati.
E' iniziata anche questa avventura..davanti, l'orizzonte. Sconosciuto. E per questo, assolutamente elettrizzante!
Buona lettura a tutti!



23 marzo 2008

Semo o nun semo: Nicola Piovani al Teatro Olimpico

Semo o nun semo, Tanto pe’ cantà, Lulù e Barcarolo romano. Chi, «romano de Roma» o semplice turista, non sa nemmeno una parola di queste celebri canzoni popolari romane?
Per chi avesse qualche lacuna nei testi, o piuttosto invece volesse impararli, dal 27 marzo al 6 aprile è in scena al Teatro Olimpico lo spettacolo di Nicola Piovani, Semo o nun semo, facente parte della stagione dell’Accademia Filarmonica Romana.
Realizzato in collaborazione con il Teatro Ambra Jovinelli e la Compagnia dell’Ambra, Semo o nun semo vuole essere un omaggio alle più celebri canzoni romane, riproposte da Piovani in veste di direttore di interpreti quali Tosca, Donatella Pandimiglio, Pino Ingrosso e l’attore Massimo Wertmüller. Ad accompagnare gli interpreti, inoltre, l’Ensemble Aracoeli, composta da Andrea Avena al contrabbasso, Fabio Ceccarelli alla fisarmonica, Pasquale Filastò al violoncello, Alessio Mancini ai flauti, Sonia Maurer al mandolino e Nando di Modugno alla chitarra; con i testi a cura di Pietro Piovani, infine, il coordinamento scenico è affidato a Norma Martelli.
Nato come spettacolo in occasione del centenario di Villa Borghese nel 2003, Semo o nun semo, per la serata del 27 marzo è realizzato in collaborazione con la Fondazione Adriana Panni e con il sostegno del Comune di Roma per il “Festival di primavera 2008”.
Incisi in omonimo cd, i diciotto brani vogliono poter rallegrare l’ascoltatore, omaggiare la tradizione romana e recuperare quella capacità di ridere sui dolori e sulle malinconie che, ad esempio, nel secondo dopoguerra ha ispirato parte del Neorealismo italiano.
Sebbene a detta di molti non si possa affermare l’esistenza stilistica di una vera e propria canzone romana, Piovani ne ha voluto raccogliere le arie famose, riproponendole nella veste il più possibile vicina ai tempi che le hanno viste nascere, vale a dire quella teatrale.
Convinto infatti che caratteristica principale di questo tipo di canzoni sia un certo sentimento “di petroliniana rassegnazione” e di “disincanto tradotto in scanzonato andamento ritmico”, il vincitore del Premio Oscar (per le musiche di La vita è bella di Benigni) ha scelto stornelli di Romolo Balzani -tra cui quello che da il nome allo spettacolo-, alcune tra le più belle canzoni di Petrolini e di Aldo Fabrizi, oltre alla rielaborazione fatta dallo stesso Piovani di Na serata a Ponte, una canzone tramandata oralmente. San Giovanni e Barcarolo romano di Balzani, dunque, ma anche Affaccete Nunziata e Nina si voi dormite di Petrolini, oltre a Roma Forestiera, Serenata sincera e Com’è bello fa’ l’amore quando è sera di Aldo Fabrizi; in poche parole, “i mejo fichi del bigoncio”.
Composte quasi tutte tra le due Guerre Mondiali, le canzoni proposte hanno in comune, secondo Piovani, l’essere “un cugino saltarello” della tarantella napoletana, “dai piedi pesanti, adatto ai sampietrini ed odoroso di incenso e pajata”.
Come diceva lo stesso Petrolini, però, “è ‘na canzone senza titolo, tanto pe’ cantà..robba der paese nostro che se po’ cantà puro senza voce”…Basta ‘a salute.

Dal 27 marzo al 6 aprile (con riposo il 31 marzo)
Semo o nun semo di Nicola Piovani
Teatro Olimpico
Piazza Gentile da Fabriano, 17
Biglietti dai 22 ai 30 €
Per informazioni: 06 3201752

-Pezzo pubblicato su RomaWeek del 22-29.03.2008-

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