18 marzo 2007: l"incipit


"Vieni a fare un giro dentro di me
o questo fuoco
si consumerà da sè.
E se una vita finisce qua
quest'altra vita
presto comincerà"

Con parole di altri (gli Afterhours), apro questo blog, con il fuoco che spero non si spenga mai.
Ho scritto molte parole, forse inutili o banali, o forse interessanti, irriverenti e divertenti.Le ho pubblicate altrove, ma a volte capita che dopo una giornata al mare si torni a casa solo con la sabbia nelle scarpe.
Ecco spiegato, quindi, il perchè di post retrodatati.
E' iniziata anche questa avventura..davanti, l'orizzonte. Sconosciuto. E per questo, assolutamente elettrizzante!
Buona lettura a tutti!



04 luglio 2008

Traffic Torino Free Festival: intervista ad Alberto Campo


Dal 7 al 12 luglio si svolgerà la quinta edizione del Traffic Torino Free Festival, un festival di musica, ma non solo, molto apprezzato dal pubblico.

Se l'anteprima di questa edizione si svolgerà presso l'Arena Civica di Milano con il concerto dei Justice il 7 luglio, il giorno dopo saranno i Baustelle a riempire Piazza Cisterna di Biella -novità di quest'anno, infatti, è il coinvolgimento nella manifestazione di altre città e realtà, oltre quella torinese-, mentre fino al 12 si esibiranno artisti come i Massimo Volume, Tricky, i Sex Pistols e gli Afterhours.
Abbiamo incontrato Alberto Campo, uno dei direttori artistici del Traffic Torino Free Festival, che, insieme a Max Casacci, Fabrizio Gargarone e Cosimo Ammendolia ha gradualmente fatto di questo free festival un appuntamento davvero imperdibile.


- Dottor Campo, il Traffic Torino Free Festival è giunto alla sua quinta edizione; il segreto di questa manifestazione?
La cosa ovvia da dire è: la gratuità! Ma così ci fermeremmo sulla superficie delle cose. In realtà, il festival funziona anche perché a partire dalla musica traccia percorsi interdisciplinari, tra le righe propone nuove sonorità, accosta mondi differenti ed è un'avventura umana che dura alcuni giorni. Traffic offre cultura. Gratuitamente.

- Il Traffic Torino Free Festival non è solo un appuntamento di musica, ma anche di attività collaterali come cinema, letteratura, arte contemporanea. Da cosa nasce la decisione di creare un evento simile?
La sua vocazione interdisciplinare deriva da una considerazione banale: non è piu' possibile pensare alla musica al netto delle sue relazioni con altre forme di espressione: cinema, letteratura, arte contemporanea. Se la si vuole raccontare, è necessario creare un contorno appropiato.

- Com'è nata l'idea del Traffic Torino Free Festival?
L'evento nasce per rispondere ad un'esigenza della città, che vuole rendersi visibile nelle mappe del "traffico" giovanile. A mettere in moto il meccanismo è stata una sollecitazione dell'assessorato alla cultura del Comune di Torino, che sullo slancio post-olimpico intendeva riorganizzare l'offerta musicale estiva della città, realizzando un evento di richiamo su scala nazionale. Il progetto iniziale è stato redatto da Max Casacci dei Subsonica e me, e in seguito coinvolgendo, come primi interlocutori, esponenti di strutture cittadine quali Hiroshima Mon Amour e Multiplay, nelle persone di Fabrizio Gargarone e Cosimo Ammendolia.

- Data la molteplicità di eventi, diversi sono i luoghi della città che verranno coinvolti; in base a quali criteri sono stati scelti?
Alle disponibilità, innanzitutto. E poi in relazione alla funzionalità. Il cortile di palazzi storici del centro per gli eventi pomeridiani. Il foyer del Palaisozaki per il rave "legale" di chiusura chiamato Notte Verde. Le OGR, reliquia della Torino industriale, per il vernissage. Il circolo Giancarlo, ai Murazzi, per gli afterhour. Il verdissimo parco della Pellerina per il main stage. Ogni luogo ha un senso implicito: noi cerchiamo di valorizzarlo attribuendogli contributi appropriati.

- Di quale evento, tra quelli realizzati finora all'interno della vostra manifestazione, è piu' orgoglioso e perché?
Piu' di uno. I primi show italiani di Iggy Pop & The Stooges e Throbbing Gristle. La prima volta al mondo in cui Aphex Twin e il suo videomaker di fiducia Chris Cunningham si sono esibiti sullo stesso palco. Il ritorno in Italia dei Daft Punk. Nel piccolo: un concerto meraviglioso degli svedesi Jaga Jazzist. E qualcun altro lo dimentico di sicuro..

- Il fiore all'occhiello di questa edizione?
Dipende dai punti di vista. Come si dice, il diavolo sta nei dettagli. Il ritorno dei Massimo Volume. I Battles davanti a migliaia di persone. I Justice all'Arena Civica di Milano: nostra prima gita fuori porta.

- Quest'anno, oltre a Torino, sono state coinvolte anche le città di Milano e Biella. E' stato difficile coordinare il lavoro su questi tre fronti?
Il festival è come una creatura: cresce, a un certo punto esce di casa e si avventura nel mondo. Incontrerà rischi e opportunità. E' lo sviluppo naturale delle cose.

- Traffic Art e Traffic Cinema: ci può parlare di queste due sezioni del festival?
Vale ciò che dicevo prima: sono da anni elementi essenziali nella programmazione di Traffic. Nel caso specifico, insistono entrambi sulla nozione di punk. Nel cinema: con una selezione di film curata da Marco Philopat, pionere del fenomeno in Italia. Nell'arte contemporanea: con esposizioni a soggetto, tra cui la prima antologica in Italia di Jamie Reid, che realizzando copertine di dischi e flyers per i Sex Pistols ha codificato il segno grafico del punk.

- Tra gli artisti della musica internazionale presenti in questa edizione, ci saranno anche i Sex Pistols, l'11 luglio e Patti Smith, il 12. Anche i loro concerti saranno gratuiti; una decisione sicuramente sui generis. Come mai?
Traffic è sempre stato completamente gratuito. Lo dice l'intestazione: free festival. E' l'unico del genere di grandi proporzioni in Italia. L'eccezione che disturba la regola.

- Pezzo pubblicato su lineamusica.it il 3.07.2008- 

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