Alfredo Lo Bianco, minchia l'unico masculu nella casa del Grande Fratello
Ventisette anni, due tatuaggi, un diploma di terza media, nella scheda diffusa dalla produzione del reality show si legge che "conosce poco l'italiano, bene il siciliano".
Vorremmo a questo punto spezzare una lancia a favore di questo maschietto, ingiustamente sminuito dalla produzione del Grande Fratello di quest'anno, forse perchè essere ignoranti anche della propria lingua madre in TV più che un punto a sfavore è da molti ritenuta la carta vincente.
Tuttavia, nel caso specifico non è di una bella bambola tutte forme che si parla, bensì di un masculu (maschio), presentato e dichiaratosi come il Dongiovanni più rappresentativo del caldo temperamento siculo: Alfredo Lo Bianco.
Nel corso della seconda puntata del Grande Fratello, infatti, attraverso i filmati mandati in onda durante la diretta, è uscito fuori un ragazzo dall'animo sensibile, che, certo, non disdegna le donne, ma dal vocabolario non proprio così limitato e rozzo. Molti, tuttavia, lo hanno immediatamente accusato per le scurrilità pronunciate non appena entrato nella casa; ma il problema è che sono gli spettatori ad essere ignoranti.
Sebbene infatti non abbia fatto altro che esclamare -giustamente stupefatto dallo sfarzo della casa- "minchia", è evidente come proprio i suoi accusatori non siano affatto informati riguardo alla storia di questo termine, che, innanzitutto, deriva dal latino volgare «mencla», formula collaterale di «mentula», diminutivo di «menta», -ossia membro virile-.
Dato che l'italiano deriva dal latino, sinceramente non capisco perchè declassare questo termine a parolaccia, quando fa parte del vocabolario della nostra cultura da sempre.
Molti, inoltre, gli usi fatti in passato di questo vocabolo; nel Sanremo 1994, ad esempio, Giorgio Faletti in versione cantante esordiente ha presentato al pubblico della manifestazione musicale un testo duro, di denuncia contro i reati mafiosi, dedicato alle vittime della strage di Capaci e di Via D'Amelio, che aveva il termine in questione come incipit del titolo e leit motiv del ritornello.
Inoltre, la nostra letteratura moderna ha visto l'uscita di libri aventi questo vocabolo per titolo; senza contare, infine, che in dialetto napoletano, con «minchia» si vuole indicare una specie di pesciolino marino, volgarmente chiamato anche Cazzo di Re, sebbene in italiano sia meglio conosciuto come donzella, della famiglia labridi -come del resto riportato anche dalla prestigiosa Enciclopedia Treccani-.
Dargli, dunque, dell'ignorante in grado solo di parlare il siciliano, ci sembra davvero offensivo; inoltre, nel corso della seconda puntata del Grande Fratello condotta da Alessia Marcuzzi, è venuta fuori anche la sua anima di profondo e reale conoscitore del nostro vocabolario.
In un filmato relativo ai commenti degli inquilini su Gabriella, d'ufficio sottoposta al televoto, infatti, ha spiegato ai poco eruditi telespettatori il reale significato del termine "bigotta": ossia "persona che scappa sempre da qualsiasi attività motoria".
Divenendo dunque d'ufficio il rappresentante più idoneo per le selezioni della prossima edizione de "La pupa e il secchione".Difficile, ci sembra, fare meglio.
-Pezzo uscito il 27/01/07 su www.imgpress.it-
Nessun commento:
Posta un commento