E se il 2007 fosse l'anno del digiuno e dell'astinenza?
“Tre, due uno....Buon Anno!!!”. Baci, abbracci, brindisi, trenino, cotechino e lenticchie.
Volenti o nolenti, tutti o quasi saremo tra qualche giorno in balìa del forzato festeggiamento, magari in qualche locale o piazza, ad esultare con molti altri sconosciuti la partenza di un anno che è sempre stato peggiore di quello che ci si augurava e l'arrivo di uno che si spera sia migliore dei precedenti.
Il tutto, ovviamente, senza arrivare impreparati all'evento.
Shopping frenetico dopo gli acquisti natalizi alla ricerca dell'abito per la serata, parrucchiere il 31 mattina e scorta di collant che imprevedibilmente -ma puntualmente- si rompono in numero maggiore di due non appena si inforca la porta di casa.
Psicologicamente, invece, la preparazione è stata un po' più lunga; i più accorti si sono prenotati il tavolo nel posto “in” già da mesi, mentre gli indecisi e gli impreparati al D-Day avranno una scusa in più per augurarsi che il nuovo anno sia migliore del precedente.
Immancabile, poi, la lettura frenetica di tutti gli oroscopi, gli I-King, i tarocchi e le previsioni astrali.
Con annessi buoni propositi, riflessioni millenaristiche ed importanti scelte di vita come quella della mèta della prossima vacanza estiva.
La demonizzazione dell'anno che volge al termine, tuttavia, è iniziata già da qualche mese; politici, privati cittadini, starlette e pensionati hanno da tempo rivolto la loro critica a quanto avvenuto nel corso dei dodici mesi precedenti.
La gara al proposito migliore per l'anno nuovo è stata dichiarata silenziosamente da tutti.
“Giuro che mi metto a dieta dal 1 gennaio”; “Cambieremo la politica di questo Paese”; “Starò di più con la mia famiglia e meno in ufficio”; “Con l'anno nuovo verranno creati milioni di posti di lavoro”.
Ed altre idiozie del genere.
Poi, il monito autorevole del Papa fatto a metà dicembre: la fedeltà nel matrimonio e l'astinenza al di fuori di esso sono la via migliore per evitare l'infezione e per fermare la diffusione dell'Aids.
Un fulmine a ciel sereno. In occasione dello scambio delle lettere credenziali con il nuovo ambasciatore del Lesotho, Papa Ratzinger ha acceso la miccia di una bomba ad orologeria: quella dei propositi comportamentali e di costume.
E se accogliessimo il consiglio del Papa? Astinenza e digiuno per limitare una delle piaghe sanitarie di questo secolo e per moderare lo spirito edonistico che pervade qualsiasi settore della vita quotidiana?
Certo, dovremmo fare dei sacrifici.
Vorrebbe dire sbarazzarsi dell'ansia femminile della depilazione pre-uscita, di quella da prestazione comune a uomini e donne e soprattutto del consumistico e goliardico modus pensandi della nostra epoca.
Niente più modelle in prima pagina sui rotocalchi di tutto il mondo -ree d'aver fatto uso di droghe ed alcool-, da demonizzare e poi strapagare dopo una finta disintossicazione di ben due settimane in qualche rinomata clinica statunitense. Niente più vallettopoli e sexy scandali; niente più reggicalze ben visibili sotto la gonna della segretaria durante la riunione col capo.
Ma, soprattutto, niente più calendari con antropomorfe statue, ben oliate ed abbronzate figure mitologiche ed inarrivabili, oggetto d'arredo delle pareti anche del più probo individuo.
Basta fiumi inquinati dalla cocaina, basta scappatelle e ricchi compensi al paparazzo per non far andare in fumo il proprio menage, basta mea culpa tra Natale e Capodanno per come ci si è comportati durante l'anno.
Se davvero tutto ciò si potesse realizzare, però, ci resterebbe solo la concessa evasione del delirante trenino di Capodanno...
Per definire il mal di vivere di ogni epoca ha i suoi termini appropiati, nonchè le sue cure. Ma ricordiamoci che ogni essere umano non è mai un alieno.
-Pezzo uscito il 30/12/06 su www.imgpress.it-
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