Intervista a Pago
Non hai partecipato a San Remo quest'anno. Come mai, invece, la scelta di Music Farm?
A San Remo, a dire la verità, ho provato a partecipare, tra i giovani. Sono arrivato quasi fino all’ultimo, ma poi hanno deciso di non prendermi. Poco dopo l’esclusione dall’edizione di quest’anno del Festival, invece, mi hanno proposto di partecipare a Music Farm ed ho subito accettato..era, e alla fine si è dimostrata così, davvero un’ottima occasione..
Questa esperienza, al di là dei sicuri benefici professionali, pensi ti abbia apportato qualcosa anche a livello umano?
Sicuramente. Convivendo per due mesi con dieci persone diverse, umanamente prendi qualcosa. Instauri rapporti che fuori non avresti potuto avere, sia per la tipologia di vita che fa ognuno di noi, sia per i diversi luoghi in cui viviamo, sia magari perché non avresti mai pensato sarebbe potuto accadere. E nello specifico, mi riferisco soprattutto al rapporto che si è creato con Franco Califano.
Come va dopo la vittoria? Te l'aspettavi?
Sono assolutamente sballottato. Non me l’aspettavo. Ed ora milioni di interviste, incontri…insomma, tutto di corsa! Non ho nemmeno il tempo di incontrare gli amici! A fine giornata, completamente distrutto, pensa che torno a casa a riposare!
Dopo tutta la gavetta che hai fatto, non hai paura di essere ricordato come "il vincitore di Music Farm", un personaggio dello spettacolo, piuttosto che come musicista?
Veramente no, non ho nessuna paura. Come hai appena detto tu, ho fatto molta gavetta. Senza contare che quando ti etichettano è perchè ti vogliono etichettare. A livello di critiche, già prima della vittoria, ero stato molto fortunato; ora, mi auguro continuino solo a dirmi che il mio lavoro è buono se poi in effetti è così. Mi sento e credo di essere un musicista vero.
Nella farm hai sbandierato i tuoi sentimenti, ammettendo le tue debolezze. Cos'era? Strategia, voglia di un gesto eclatante per recuperare il terreno perso con tua moglie...o cosa? Non hai avuto problemi a mostrarti "umano" nonostante la tua dichiarata timidezza?
Sinceramente, nemmeno ci ho pensato. Le telecamere le dimenticavo, le notavo solo quando gli altri me le facevano notare. Per quanto riguarda le dichiarazioni, invece, le ho fatte perchè me le sentivo. Nonostante nella vita normale faccia molta fatica, ci sono riuscito. Ed infatti ne sono contento; essere stato nella Farm è stato un bene, anche sotto questo punto di vista. I rapporti umani lì dentro mi hanno fatto tirare fuori lati che anche nella vita reale faccio difficoltà a tirare fuori.
Tormentone di questa edizione di Music Farm...cosa c'era tra te e Laura Bono?
Era assolutamente un gioco fra noi, specialmente perché già ci conoscevamo prima. Ci siamo divertiti! Davvero nulla di più. Necessità di sciogliere la tensione e di superare momenti di timidezza.
Dimmi tre persone nella farm con cui ti sei trovato meglio e perchè.
Guarda, sono esattamente tre: Franco Califano, per affezione e simpatia. Safina per gli stessi motivi e poi Laura, che, appunto, già conoscevo.
Ad un certo punto della tua vita hai deciso di lasciare la Sardegna per andare a suonare altrove. Come hai scelto la tua prima destinazione?
Quando sono andato via da Cagliari, la prima città in cui io e la band con cui suonavo allora, i ….., siamo andati a Parigi. Ci affascinava, infatti, il mondo musicale europeo. Tant’è che con i …. cantavamo in inglese, una tipologia di musica che pensavamo fosse hip hop (sebbene cantato in un misto tra sardo, inglese ed italiano!)..ci siamo semplicemente diretti subito in quella che pensavamo fosse il centro del mondo.
Poi sono andato via da Parigi e ho continuato a girare, fermandomi, quindi, a Milano…è inutile negare che, in Italia, è il maggiore centro discografico.. e poi è così iniziato il giro di tutte le case discografiche, cui sottoponevo un sacco di pezzi, sperando che qualcuno mi notasse..
Nella tua formazione musicale, che tipo di influenze hai subito?
Sicuramente quelle del pop e del rock italiano e straniero. Nessuno in particolare però, sebbene sia nato ascoltando rock’n’roll, Elvis, Bruce Springsteen e gli U2.
In alcune interviste dello scorso autunno avevi detto che l'album era pronto e che ne prevedevi l'uscita entro la fine del 2005. Invece è uscito lo scorso 5 maggio. Come mai questo ritardo? Sono stati fatti dei cambiamenti da quella versione a questa?
In effetti c’è stata una precisa scelta “strategica”…era in ballo San Remo..e poi è arrivato Music Farm..Le canzoni sono state scritte già da diverso tempo, praticamente dall’uscita di “Parlo di te” a oggi. Alla fine ne era venuto fuori un album completo. Poi, aspettando le continue evoluzioni tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di quest’anno, è subentrata anche la necessità di apportare dei cambiamenti, sia a causa delle diverse “mode musicali” che si sono susseguite, sia per mie esigenze. E, quindi, sono state cambiate alcune cose. Ma poi è finalmente uscito…è questo l’importante, no??
Ora che i primi passi sono stati fatti, quali altri ne hai in mente? E' prevista una promozione live della tua musica?
Sicuramente ci sarà un tour. Un secondo passo importante. Specie perché sono abituato ad esprimermi live.. ne sento quasi l’esigenza dato che è da un po’ che non suono in pubblico.. è il momento che aspetto di più. Ci stiamo organizzando con le date e prossimamente saranno pubblicate online tutte le informazioni, sia sul mio blog che sul sito internet. Il tour dovrebbe partire a giugno e svolgersi nelle piazze italiane.. ma per ora ancora non ti so dire di più!
A San Remo, a dire la verità, ho provato a partecipare, tra i giovani. Sono arrivato quasi fino all’ultimo, ma poi hanno deciso di non prendermi. Poco dopo l’esclusione dall’edizione di quest’anno del Festival, invece, mi hanno proposto di partecipare a Music Farm ed ho subito accettato..era, e alla fine si è dimostrata così, davvero un’ottima occasione..
Questa esperienza, al di là dei sicuri benefici professionali, pensi ti abbia apportato qualcosa anche a livello umano?
Sicuramente. Convivendo per due mesi con dieci persone diverse, umanamente prendi qualcosa. Instauri rapporti che fuori non avresti potuto avere, sia per la tipologia di vita che fa ognuno di noi, sia per i diversi luoghi in cui viviamo, sia magari perché non avresti mai pensato sarebbe potuto accadere. E nello specifico, mi riferisco soprattutto al rapporto che si è creato con Franco Califano.
Come va dopo la vittoria? Te l'aspettavi?
Sono assolutamente sballottato. Non me l’aspettavo. Ed ora milioni di interviste, incontri…insomma, tutto di corsa! Non ho nemmeno il tempo di incontrare gli amici! A fine giornata, completamente distrutto, pensa che torno a casa a riposare!
Dopo tutta la gavetta che hai fatto, non hai paura di essere ricordato come "il vincitore di Music Farm", un personaggio dello spettacolo, piuttosto che come musicista?
Veramente no, non ho nessuna paura. Come hai appena detto tu, ho fatto molta gavetta. Senza contare che quando ti etichettano è perchè ti vogliono etichettare. A livello di critiche, già prima della vittoria, ero stato molto fortunato; ora, mi auguro continuino solo a dirmi che il mio lavoro è buono se poi in effetti è così. Mi sento e credo di essere un musicista vero.
Nella farm hai sbandierato i tuoi sentimenti, ammettendo le tue debolezze. Cos'era? Strategia, voglia di un gesto eclatante per recuperare il terreno perso con tua moglie...o cosa? Non hai avuto problemi a mostrarti "umano" nonostante la tua dichiarata timidezza?
Sinceramente, nemmeno ci ho pensato. Le telecamere le dimenticavo, le notavo solo quando gli altri me le facevano notare. Per quanto riguarda le dichiarazioni, invece, le ho fatte perchè me le sentivo. Nonostante nella vita normale faccia molta fatica, ci sono riuscito. Ed infatti ne sono contento; essere stato nella Farm è stato un bene, anche sotto questo punto di vista. I rapporti umani lì dentro mi hanno fatto tirare fuori lati che anche nella vita reale faccio difficoltà a tirare fuori.
Tormentone di questa edizione di Music Farm...cosa c'era tra te e Laura Bono?
Era assolutamente un gioco fra noi, specialmente perché già ci conoscevamo prima. Ci siamo divertiti! Davvero nulla di più. Necessità di sciogliere la tensione e di superare momenti di timidezza.
Dimmi tre persone nella farm con cui ti sei trovato meglio e perchè.
Guarda, sono esattamente tre: Franco Califano, per affezione e simpatia. Safina per gli stessi motivi e poi Laura, che, appunto, già conoscevo.
Ad un certo punto della tua vita hai deciso di lasciare la Sardegna per andare a suonare altrove. Come hai scelto la tua prima destinazione?
Quando sono andato via da Cagliari, la prima città in cui io e la band con cui suonavo allora, i ….., siamo andati a Parigi. Ci affascinava, infatti, il mondo musicale europeo. Tant’è che con i …. cantavamo in inglese, una tipologia di musica che pensavamo fosse hip hop (sebbene cantato in un misto tra sardo, inglese ed italiano!)..ci siamo semplicemente diretti subito in quella che pensavamo fosse il centro del mondo.
Poi sono andato via da Parigi e ho continuato a girare, fermandomi, quindi, a Milano…è inutile negare che, in Italia, è il maggiore centro discografico.. e poi è così iniziato il giro di tutte le case discografiche, cui sottoponevo un sacco di pezzi, sperando che qualcuno mi notasse..
Nella tua formazione musicale, che tipo di influenze hai subito?
Sicuramente quelle del pop e del rock italiano e straniero. Nessuno in particolare però, sebbene sia nato ascoltando rock’n’roll, Elvis, Bruce Springsteen e gli U2.
In alcune interviste dello scorso autunno avevi detto che l'album era pronto e che ne prevedevi l'uscita entro la fine del 2005. Invece è uscito lo scorso 5 maggio. Come mai questo ritardo? Sono stati fatti dei cambiamenti da quella versione a questa?
In effetti c’è stata una precisa scelta “strategica”…era in ballo San Remo..e poi è arrivato Music Farm..Le canzoni sono state scritte già da diverso tempo, praticamente dall’uscita di “Parlo di te” a oggi. Alla fine ne era venuto fuori un album completo. Poi, aspettando le continue evoluzioni tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di quest’anno, è subentrata anche la necessità di apportare dei cambiamenti, sia a causa delle diverse “mode musicali” che si sono susseguite, sia per mie esigenze. E, quindi, sono state cambiate alcune cose. Ma poi è finalmente uscito…è questo l’importante, no??
Ora che i primi passi sono stati fatti, quali altri ne hai in mente? E' prevista una promozione live della tua musica?
Sicuramente ci sarà un tour. Un secondo passo importante. Specie perché sono abituato ad esprimermi live.. ne sento quasi l’esigenza dato che è da un po’ che non suono in pubblico.. è il momento che aspetto di più. Ci stiamo organizzando con le date e prossimamente saranno pubblicate online tutte le informazioni, sia sul mio blog che sul sito internet. Il tour dovrebbe partire a giugno e svolgersi nelle piazze italiane.. ma per ora ancora non ti so dire di più!
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